2015 ANNO INTERNAZIONALE DELLA LUCE

   Sempre di più nella coscienza umana si sta definendo il principio della Luce quale indispensabile e inesauribile nutrimento capace di vivificare ogni nostra più piccola, e alla parvenza insignificante, azione quotidiana. Sottostare ancora alle miriadi di sollecitazioni di un sistema al collasso che giornalmente ci propina informazioni di stampo nefasto e conflittuale o di natura ‘soporifera’ e manipolatrice, non fa che produrre in noi un terreno psichico mentale che ne mantiene saldamente le radici. Sono radici che occorre invece togliere per poter interrare i nuovi semi che germoglieranno, sostenuti dalla forza vitale evolutiva e che faranno nascere in noi i benvenuti concetti di prosperità, luce, bellezza. Sarà più facile per noi elaborare volontà, costanza, discernimento, intuizione, amore, devozione, armonia, i sette principi base di una nuova umanità che andranno a trasformare e sostituire i sette peccati cosiddetti ‘capitali’, quelli che finora hanno gestito e nutrito il nostro ego separandolo dalla Fonte Originaria della coscienza universale.

Astrologicamente questo passaggio alla nuova era è benoutoftime descritto dai moti planetari dei pianeti più lontani dalla Terra ma più vicini alla dimensione incommensurabile del cosmo da cui ricevono tutte le informazioni di provenienza galattica.

   Dapprima Plutone in Capricorno ha minato le fondamenta che sostenevano questo sistema di vecchie credenze, poi il rivoluzionario Urano in Ariete ha azionato il processo di sradicamento e smantellamento dei vecchi PRE- : pregiudizi, preconcetti, predefiniti, precedenti, che impedivano una visione aperta al nuovo. Urano ha funzionato come il detonatore che ha fatto esplodere la bomba di plutoniana provenienza e ora, come un gigantesco terremoto, la loro azione congiunta sta distruggendo tutto il vecchio per far spazio a ciò che verrà.
Ma cosa apparirà sulla scena dell’evoluzione terrena?

IL CICLO GIOVE-NETTUNO

   Tra i molteplici cicli planetari, quello di Giove e Nettuno formula e accompagna quasi in sordina tutte le grandi trasformazioni sociali politiche ed economiche, nonché tutto ciò che si muove all’interno della coscienza collettiva. I due pianeti operano in mutua collaborazione per la crescita attraverso una trasformazione globale a tutti i livelli della vita, da quello più intimo personale a quello più fantasmagorico planetario. Giove è l’archetipo la cui funzione è quella della crescita attraverso un’idonea nutrizione sia materica sia affettiva, gli alimenti che compongono la nostra dieta quotidiana non sono solo i frutti della terra ma anche, e soprattutto, i frutti degli atti amorevoli che dedichiamo a noi stessi e agli altri. Giove rappresenta dunque il vero concetto della prosperità. Nel mito è il padre degli dei ad affermare che, in quanto padre e nonostante arbitrarie decisioni, ha in sé il principio originale di ogni atto creativo.  Il suo simbolo astrologico è formato da una spirale e una croce sottostante, come ad affermare : ‘prendo dall’universo e porto in manifestazione nella materia’.

Giove - collage Laura Bottagisio

Giove – collage – laura bottagisio

L’energia archetipica di Giove nella sua luce, si veste di personaggi che investono il loro potenziale creativo in ambiziosi progetti per il proprio e l’altrui benessere. In tempi passati potevano essere i mecenati, ricchi detentori di blasonate famiglie che sostenevano artisti geniali e dotati. Oggi che il tessuto sociale è decisamente diverso, l’energia di Giove, dispensatore di prosperità, potrebbe essere rappresentata da coloro che investono il loro denaro non solo per se stessi ma con un progetto allargato al bene sociale, lo fanno circolare ben sapendo che non esiste penuria nell’universo e che il senso di mancanza deriva solo da una visione totalmente materialistica della vita.

Quando invece l’energia gioviana non è lasciata libera di esprimersi secondo la sua natura ma viene imbrigliata dal desiderio di possesso, ecco che allora si entra nella spirale involutiva dell’accumulo personale, un meccanismo dove la lotta sociale diventa quasi necessaria per non incorrere nella creazione di profonde spaccature del tessuto sociale tra ricchi sempre più ricchi e poveri sempre più poveri. La falsa bonarietà diventa una maschera che nasconde menzogne e cose non dette per un proprio tornaconto. Quanti sono gli individui che si riconoscono in questa descrizione? Ognuno di noi può ascoltarsi e diventare consapevole del proprio sentire…..o mentire.

     Nettuno è invece l’archetipo di una funzione più profonda che
opera per l’evoluzione della specie, trasforma il DNA e collega
direttamente con le sfere più sottili della nostra esistenza terrena.

DNA

   Ci obbliga a prendere visione che esistono mondi che trascendono le  umane possibilità, ci porta oltre la sfera del sensibile e ci permette di assecondare il piano divino al quale abbiamo aderito prima di nascere. Determina la nota caratteriale di ogni generazione che si sussegue sul palcoscenico della vita terrena e interviene quando l’immobilismo prevale sulla metamorfosi. La sua azione non è mai così visibile poiché opera sotto la soglia della coscienza. Governa i sogni e le profonde acque dell’inconscio. Il suo simbolo è un tridente con il manico che termina con una piccola sfera o una croce, in entrambi i casi rappresenta il Tutto che pervade la materia.

   Nella sua veste meno brillante, Nettuno affonda la coscienza nell’oblio e nell’assuefazione a paradisi artificiali indotti da svariate droghe assunte per svincolarsi dalle proprie responsabilità. Essere responsabili significa essere ‘abili a rispondere’ a ciò che la vita ci presenta. L’annebbiamento è prodotto e avvallato dallo stesso sistema  che ci alimenta con tattiche manipolatrici ben collaudate, prima fra tutte quella di ripetitività maniacale di notizie e informazioni che ledono il benessere e sovrastano ogni desiderio di uscire da uno stato mentale di lotta e prevaricazione. Quante paure induce questa politica!

     Per nostra fortuna, ben oltre la piccolezza umana, esiste la grande saggezza della Divinità che tutto pervade e che onora la nostra parte più nobile. Il Divino dirige la scena e opera attraverso il continuo movimento stellare planetario, quindi i pianeti e la terra stessa sono una sua emanazione. In questo contesto, Giove e Nettuno appaiono come i precursori di ogni cambiamento di coscienza, vera metamorfosi che sta alla base di ogni acquisizione evolutiva, all’interno non solo della realtà terrena ma anche e soprattutto di quella cosmica di cui facciamo parte.
Nel loro moto planetario Giove e Nettuno ripetono il ciclo soli-lunare che determina il nostro tempo terrestre e che come un perfetto orologio scandisce i dodici mesi. Infatti, mentre Giove compie un giro completo dello zodiaco in dodici anni, Nettuno ogni dodici anni circa si sposta di un segno, i due pianeti si muovono all’interno della ruota zodiacale esattamente come lo fanno le due lancette delle ore e dei minuti di un orologio che dà il ritmo alla nostra quotidianità. La suddivisione del tempo 1:12 è dunque applicata su scala differente ma determina comunque similitudini tra i cicli giornaliero, mensile, annuale e planetario.

Con l’entrata di Giove in Vergine nell’agosto 2015 stiamo ora vivendo quello che potrebbe essere assimilabile a un plenilunio poiché entrambi i pianeti godono di una totale visibilità, Giove è infatti in rapporto dialettico con Nettuno stabilmente posizionato nell’opposto segno dei Pesci. Questo ciclo Giove/Nettuno è iniziato nel 2009 con la loro congiunzione alla fine di Aquario e terminerà nell’aprile 2022 con la congiunzione alla fine di Pesci. Aquario e Pesci, in quanto ultimi due segni dello zodiaco, rappresentano l’apertura a nuove dimensioni e lo sguardo sulla vastità dei mondi interiori. Non lasciamoci quindi più abbindolare dai sotterfugi della nostra mente che, troppo limitata per avere la capacità di osservare nuovi mondi, ci censura e ci fa sentire più piccoli di ciò che siamo in realtà.

   L’opposizione di Giove e Nettuno tra Vergine e Pesci, che si protrae per circa un anno, ci offre la possibilità di uscire da una logica salvifica che impone l’esistenza di un salvatore e di colui che deve essere salvato, ma rimanda ad ognuno di noi la responsabilità della propria salvezza e della propria felicità. Nell’era di Aquario, in cui stiamo definitivamente entrando dopo i 2200 dell’era dei Pesci, Cristo non si presenta più come l’archetipo del salvatore ma come portatore di cristicità che opera per attivare quel cristallo di purissima luce presente in noi. I due pianeti ci propongono una nuova visione di noi stessi, non più come esseri in indigenza e ristrettezza ma nel pieno vigore della realizzazione. Ci aprono a una diversa considerazione della malattia poiché impareremo che nella malattia l’ancoraggio dei corpi sottili al corpo fisico diventa più elastico e i campi luminosi che essi emanano sono più facili da penetrare dagli Esseri di Luce, nostre Guide Invisibili che ci sorreggono e ci aiutano.

   Se la volontà è il primo gradino per smantellare i sette vizi capitali di umana debolezza, è necessario sostituire il verbo ‘dovere’ con il verbo ‘volere’; ‘io devo’ implica il fare secondo il desiderio di altri, ‘io voglio’ asseconda invece l’azione di chi desidera diventare protagonista attivo della propria vita e trasforma l’ira contro altrui in coraggio di sviluppare i propri talenti nel raggiungimento di un obiettivo preciso.

   cuore
Ed è ancora Giove in Vergine che ci parla di grazia e di gratitudine come pratica quotidiana per ancorarci sempre di più al presente, non un passo avanti né un passo indietro, ma nel qui e ora! E’ solo così che le due dimensioni, visibile e invisibile, materica ed eterica, rappresentate da Giove e Nettuno, possono finalmente cooperare in piena sintonia e favorire il passaggio alla nuova era. Insieme, i due pianeti sembrano voler far riecheggiare una verità ben descritta nel libro di Antoine de Saint Exupéry ‘Il Piccolo Principe’ che dice : NON SI VEDE BENE CHE CON IL CUORE, L’ESSENZIALE E’ INVISIBILE AGLI OCCHI’.

L.B.