Urano, il ‘Senza Regole’

I CICLI PLANETARI : URANO, IL ‘SENZA REGOLE’

Urano, pianeta dell’inatteso, dell’innovazione, dell’imprevisto, dell’inimmaginabile realtà che può scardinare ogni più piccola resistenza e immobilismo, opera nel nostro paesaggio interiore come forza dirompente e poi trainante per farci uscire da condizionamenti che impediscono il nostro andare ed immetterci poi nel libero fluire della vita. E’ il pianeta dell’immediato, del ‘qui e ora’ vissuto con quella profonda consapevolezza che ci rende partecipi del tempo che scorre e allo stesso tempo dell’attimo presente. ‘L’acqua dei fiumi che scorre è l’ultima di quella passata e la prima di quella che verrà’, quest’aforisma è ciò che Urano evoca in noi, è l’immagine del Tempo, di quella dimensione temporale che se vissuta nella sua linearità ci conduce direttamente nel flusso costante e perfetto del divenire. Da ciò si deduce che Urano non va troppo per il sottile quando nella nostra esperienza quotidiana non assecondiamo l’esigenza profonda del cambiamento e non ascoltiamo la forza vitale che è in noi e che, direttamente collegata al cuore della Terra, spinge e stimola alla continua trasformazione di ciò che siamo attraverso l’esperienza pratica. Non sempre riusciamo a riconoscere la sua influenza poiché siamo più spesso propensi a mantenere attive le nostre difese al cambiamento, assuefacendoci così a standardizzati cliché mentali che non possono che riprodursi poi nella realtà con la stessa modalità. S’innescano così esperienze ripetitive, se non nella forma nella loro sostanza, che rallentano o annullano il risveglio di quella consapevolezza profonda di essere, sì, in una dimensione spazio/temporale fisica e tridimensionale, ma soprattutto di essere compartecipi di un cosmico gioco che va ben oltre la nostra capacità percettiva dei nostri sensi fisici.
Urano, primo dei tre pianeti transaturniani, ha la funzione fondamentale di collegare la nostra parte terrena con la nostra parte celeste, e lo fa attraverso il sistema nervoso di cui è supervisore. Il suo simbolo è formato da due semicerchi collegati da una piccola linea che vogliono rappresentare i due emisferi cerebrali, e una linea verticale che si chiude con un piccolo cerchio, rappresentativa della colonna vertebrale e dell’energia arrotolata alla base. Questa energia è la forza serpentifera della Kundalini che se addormentata rende assopita la nostra partecipazione attiva all’evoluzione, nostra, della Terra e del Cielo. Al momento della nascita, Urano opera come taglio del cordone ombelicale e al tempo stesso come prima accensione della nostra autonomia, ci immettiamo così nella realtà terrena e attraverso il nostro complesso sistema nervoso cerebrale ci sintonizziamo con le forze celesti e terrestri presenti al momento del nostro primo respiro. Da quell’istante in poi si mette in moto il nostro destino e nel corso della nostra esistenza Urano continua a operare come fautore di tante piccole nascite in quanto in breve, brevissimo, tempo con la rapidità fulminea che lo contraddistingue, ci conduce da una situazione a un’altra senza preavviso, soprattutto quando necessitiamo di crescere e compiere un passo evolutivo che non vogliamo invece mettere in atto.
Nel corso di una vita terrena individuale esso può compiere un unico giro nella Ruota Zodiacale dato che il suo ciclo è di circa ottantaquattro anni percorrendo quindi ognuno dei dodici segni in sette anni. Le tappe salienti, che evidenziano momenti davvero significativi nel corso dell’esistenza, sono ovviamente il momento della nascita poi attorno ai ventun’anni, quarantadue anni, sessantatre e infine ottantaquattro quando esso inizia un nuovo ciclo, un nuovo giro dello Zodiaco.
Rapportandolo al ciclo di lunazione, la sua posizione in un tema natale alla nascita potrebbe essere considerata come il suo ‘novilunio’, quindi l’inizio di un processo vitale che prende il via al primo respiro e termina quando si fa ritorno dalla dualità all’unità, dal visibile all’invisibile, e l’anima percorre a ritroso il cammino tornando non più nel contenitore-utero ma nella Ruota di Uroboros, il Serpente detentore del Tempo, e Ur-ano e Ur-oboros hanno lo stesso prefisso…

Nella lettura simbolica del suo ciclo, dalla nascita fino ai ventun’anni, Urano contribuisce alla formazione del veicolo fisico in cui l’anima a poco a poco si va a compenetrare. Durante i primi sette anni di vita l’essere umano impara prima di tutto a camminare, evento grandioso poiché acquisisce la capacità di porsi equilibratamente in rapporto con la gravità e quindi con la Terra, di muoversi e interagire in uno spazio anche attraverso l’uso delle braccia e delle mani. A questo proposito è interessante notare che secondo la metodologia astrologica di Lisa Morpurgo, Urano è esaltato in Vergine, segno tradizionalmente collegato al corpo fisico e al suo benessere, e uno dei quattro segni della croce mobile che descrive il movimento della fisicità nella tridimensionalità. Dopodiché il bimbo impara a parlare e di conseguenza a pensare.
Il nostro sangue e il gruppo a cui esso appartiene ci identificano e ci danno una precisa individualità. Dai sette ai quattordici anni, quando Urano transita nella ‘stazione’ successiva a quella di nascita, il bambino acquisisce pian piano il senso dell’io poiché i globuli rossi che compongono il suo sangue non vengono più prodotti solo dal timo. Il motivo è che questa ghiandola, che alla nascita contiene una riserva di ‘corpuscoli’ del sangue proveniente dai genitori e di conseguenza il bambino che riceve sangue da tale sorgente non si rende conto della propria individualità, tende pian piano ad atrofizzarsi e a non fornire più la produzione dei globuli rossi ‘genitoriali’.
Quando la ghiandola timo al quattordicesimo anno d’età è quasi del tutto atrofizzata, il sentimento dell’Io raggiunge la sua piena espressione poiché il sangue è allora completamente prodotto soprattutto dal midollo osseo e quindi interamente dall’Ego. Dai quattordici ai ventun’anni è il momento dell’esplosione ormonale accesa dalla pubertà in cui ci si identifica a livello sessuale,si esce dall’indifferenziato e si entra nella propria identità di uomo o di donna, nasce l’attrazione per l’altro sesso e il desiderio fisico dell’Eros. In questa fase abbiamo modo di vivere la nostra prima ‘rivoluzione’ nei confronti di uno status quo che ci sembra non appartenere, l’adolescenza infatti quasi ci obbliga a ribellarci a ogni tipo di autorità come ricerca della propria identità.
Con il compimento del ventunesimo anno Urano si trova in quadratura rispetto alla sua posizione natale, inizia così la seconda fase che si può paragonare all’evento del quarto di luna. Da quel momento fino al 41 anno d’età la vita ci vede protagonisti della nostra ascesa verso l’attuazione e la manifestazione di ciò che siamo. Sentiamo di far parte di una comunità più allargata rispetto a quella familiare e liberandoci dall’influenza parentale iniziamo a vivere la nostra indipendenza. Attraverso le innumerevoli opportunità che la Vita ci offre possiamo acquisire quelle capacità di operare nel sociale come individui unici dotati di una propria specifica impronta, che si accomuna poi con quella degli altri per obiettivi e scopi comuni. Gli ultimi sette anni di questa seconda fase che ci portano alla soglia dei 42 anni, possono essere un momento di revisione rispetto a quello che si è realizzato fino a quel momento, e se nel passato gli sforzi per acquisire un approccio alla vita basato su indipendenza e responsabilità personali non sono stati sufficientemente elaborati, l’energia di Urano inizia a farci vivere momenti di insofferenza che ci portano a cambiare.
E il cambiamento radicale, il vero giro di boa, avviene attorno ai 42 anni quando Urano si trova in opposizione a se stesso. Questa terza fase può essere paragonata al momento del plenilunio. Il senso di soffocamento che spesso si vive in questo periodo della vita è dovuto al fatto che sentiamo l’esigenza profonda di cambiare atteggiamento soprattutto rispetto a nuove esigenze che affiorano dalla nostra parte più profonda. Spesso accadono eventi improvvisi che ci obbligano ad entrare in noi stessi per trovare la forza di cavalcare ‘un’onda anomala’, e il più delle volte inaspettata, che travolge buona parte di ciò che stiamo facendo se questo non è più in sintonia con le nostre nuove necessità, o che ci porta invece a successo e riconoscimenti se siamo esattamente sulla nostra linea evolutiva. In questo periodo viviamo una rivoluzione e, come nel periodo adolescenziale, possiamo sentire il bisogno di infrangere certe regole in cui ci sentiamo imprigionati. La forza dirompente di Urano spezza le eventuali redini che ci tengono imbrigliati e può aprirci la porta su desideri e scenari per noi inediti e inaspettati.

È proprio attorno ai quarant’anni che inizia la cosiddetta ‘Terza Età’, fase discendente da un punto di vista di prestanza fisica ma potenzialmente ascendente da un punto di vista interiore spirituale, la bellezza di questo periodo sta nel fatto di accettare e fare proprie queste nuove suggestioni per proseguire il cammino evolutivo attraverso una ‘terza nascita’ e non cristallizzare mente ed emozioni su pensieri fissi che ci portano ad una vecchiaia triste e sofferente.
L’ultima fase del ciclo di Urano va dai sessantatre anni, quando il pianeta fa un’altra quadratura a se stesso paragonabile all’ultimo quarto di luna, agli ottantaquattro anni quando ritorna sulla sua posizione natale e ricomincia un nuovo giro dello Zodiaco. Quest’ultimo periodo ci dà la prova tangibile del nostro operato, possiamo involvere e anche fisicamente rinchiuderci in un corpo irrigidito e malato oppure divenire persone di saggezza e usare al meglio il nostro potere nascosto per migliorare sempre di più la nostra vita e soprattutto quella di coloro che ci sono vicini.
Urano, pianeta del ‘qui e ora’ ma direttamente collegato alle profondità cosmiche, ci dona l’opportunità di risvegliare la nostra consapevolezza umana assopita e sintonizzarla nuovamente sulle frequenze celesti.
LB

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