Ancora per tutto agosto, mese vacanziero e del dolce far niente, ci accompagnerà lo spettacolare Grande Trigono tra i tre segni d’acqua. È una figura planetaria che dona l’esigenza di lasciare andare  ciò che ormai è talmente vecchio che, come un vestito troppo usurato e completamente scolorito, non ci rappresenta più. Situazioni logore e stantie, ora producono in noi il bisogno profondo di rinnovamento totale per andare incontro invece a nuove esperienze dell’Essere.  Possedere, conservare, trattenere, sono azioni e stati mentali  che in questo momento ci creano solo la sensazione di essere imprigionati, ed è solo il lasciare scorrere che può sciogliere quei grumi di bloccata energia che rallenta il fluire delle cose. Se abbiamo la sensazione che la Vita ci stia mettendo alle strette, è perché ogni  situazione conflittuale nasconde in realtà una Luce che preme per essere disvelata e essere vissuta nell’azione quotidiana. Significativo sarà il plenilunio del Leone del 21 agosto  che in cui al grande trigono si sovrapponerà  un perfetto grande quadrato, a significare che Spirito e Materia si compenetrano per formare l’unità dell’essere qui sulla Terra, in perfetta risonanza con il Cielo.

“Di questo matrimonio s’ha da parlare, e molto, poiché è proprio in questo momento che questo avvenimento grande sta per accadere.
Questo matrimonio s’ha da fare e s’ha da fare  presto e subito.
Questo matrimonio è la coniugazione delle forze della Terra con quelle del Cielo, quindi coniugarle vuol dire semplicemente fare in modo che le une e le altre siano a stretto contatto,
anzi, siano, nello stesso momento, le stesse energie.
Ecco perché, per noi, è così importante che questo avvenga perché, finalmente, noi dobbiamo entrare nella coscienza di esser parte di questo Tutto ed essere anche, consapevolmente, fautori dei possibili cambiamenti che possono avvenire sia nel Padre, sia nella Madre.
Ma questi cambiamenti, ovviamente, non possono essere improvvisi e urgenti.
Debbono essere quelli che nelle coscienze della Terra e del Cielo, come in quelle di tutti gli esseri, che abitano la prima e che abitano il secondo, sono presenti.
Allora, cosa dobbiamo fare se non ascoltare ciò che sta avvenendo e, ascoltandolo, farlo nostro?”

(da una meditazione di Gigi Capriolo – luglio 2013)