di Maria Filippone

Ormai da diversi mesi i pianeti si trovano entro un raggio di circa 155 gradi. Certamente i periodi di accumuli planetari ci sono sempre stati ma, questo raggruppamento, và dall’ultima decade dello Scorpione all’ultima decade dell’Ariete, segni che hanno in comune sia Marte che Plutone,oltre che il Sole che è esaltato in Ariete ed in trasparenza in Scorpione, secondo la Morpurgo.  In modo più specifico, i principi dello Scorpione hanno a che fare con la degenerazione, la distruzione, il processo della morte intesa come trasmutazione e spinta alla rinascita. Infatti riguarda il periodo in cui la natura è ferma, apparentemente morta, mentre i semi nel grembo della Madre Terra si decompongono e si preparano alla nuova vita che sarà in Ariete appunto, dove troviamo l’altro pianeta del cambiamento, Urano. Questo mi ha indotta a pensare che ci debba essere un messaggio importante in questa particolare configurazione planetaria, soprattutto per il fatto che, entrambi i segni, abbiano a che fare con il Sole, interprete principale dello Zodiaco, in quanto principio della volontà dell’io e dell’individualità. Interpretandola in modo molto semplice si può dire che il principio dell’Io si trova in fase di espansione (Giove) e di coscienza di Sé, alimentato dall’energia rigeneratrice dello Scorpione che sviluppa l’introspezione. Vale a dire che è tempo di restare collegati con la nostra interiorità per accrescerla come suggerisce il grande Giove. La crescita richiesta è di tipo scorpionico, quindi si avvale dei suoi principi sacrosanti: degenerare per rigenerare. Qualche esempio? Avete presente quando il vaso è troppo pieno che trabocca? Ecco sul piano personale di ognuno sta avvenendo proprio questo. Tutto quanto è degenerato, dunque non più sano, non più funzionale alla crescita dell’Io viene alimentato dall’energia di espansione di Giove, come il vaso che alla fine trabocca, appunto. Trattandosi di un segno d’acqua certamente saremo confrontati con le nostre emozioni, delle quali si manifesteranno tutti gli eccessi non digeriti. Siamo nel mondo dello Scorpione, energia indifferenziata e potente che sarà tanto più rabbiosa quanto più risulterà bloccata. Può essere che portare qualsiasi cosa all’eccesso sia un buon modo per essere costretti poi ad affrontarla. E su questo argomento Giove è imbattibile. A livello evolutivo Giove è collegato alle dottrine, alle credenze finalizzate alla spiritualità. Ma ancora una volta le credenze spesso diventano dogmi e si avvitano su principi aridi che nulla hanno a che fare con la spiritualità, verso cui dovremmo tendere. Allora forse anche queste credenze dogmatiche, ormai impregnate di veleni saranno distrutte per far posto a valori più elevati. Il potere dell’Ego, che si nutriva dei dogmi, per avere il suo posto al Sole, sarà soppiantato da un nuovo senso dell’Io in embrione, non ancora formato che guarda con la fiducia di Giove, ai valori dell’Ariete. E in questo segno troviamo Urano, pianeta del cambiamento e del miglioramento. I valori dell’Ariete tendono verso l’esterno, al contrario di quelli dello Scorpione che si muovono verso l’interno. Allora il collegamento tra i due segni appare chiaro. Queste emozioni profonde, scorpioniche, intensificate dalla presenza di Giove nel segno, sono funzionali a far traboccare il famoso vaso, rendendo le stesse insopportabili e tossiche per il nostro benessere, affinché il Sole in trasparenza dello Scorpione, spicchi il salto verso l’esaltazione dell’Ariete, la cui energia di rinnovamento è resa manifesta dalla presenza di Urano, ormai da sette anni nel segno. Semplificando possiamo dedurre che, i tormenti che non sono stati elaborati, crescono e si espandono fino a prendere tutto il nostro spazio vitale, cosicché saremo infine costretti a chiarirli. Perché di chiarezza il Sole parla sempre, essendo questa la sua prima emanazione. Il Sole dà luce e riscalda, allo stesso modo in cui un IO sano trasmette la propria essenza tutt’intorno a sé, senza sforzo alcuno. Il viaggio dell’eroe solare è stato intrapreso: Giove muove, cresce ed espande e Urano apre e irrompe. L’uno e l’altro comunicano all’identità i loro principi uniti da uno scopo comune: l’evoluzione. Non dimentichiamo che nella mitologia Giove è figlio di Saturno e nipote di Urano, dunque ancora un nesso che offre spunti di riflessione. Chissà, forse è proprio necessario ritornare alle origini antiche di cui siamo emanazione, invece di lasciarci esasperare dalle ombre giganti che l’Ego proietta senza sosta. Il Mito della Caverna di Platone insegna………

Maria Filippone, 26 Febbraio 2018   –      mariafil@libero.it