Ariete

  ARIETE  – segno cardinale di elemento Fuoco – 21 marzo/20 aprile

Ariete è il segno di ogni inizio. Nel corpo umano rappresenta  la testa. Testa d’ariete era quell’arma che veniva usata in tempi di guerra per sfondare i portoni dei castelli dopo un assedio, ed è sempre  la testa che normalmente dovrebbe presentarsi al momento della nascita quando, lasciato il grembo materno, l’entità abbandona per sempre quel limbo sicuro per penetrare nella materia ed entrare in piena manifestazione. Questo passaggio non è così indolore e imprime in noi, nelle nostre cellule, il messaggio importante che sottolinea quanto sia vitale lottare per la propria sopravvivenza. Ariete è dunque legato all’archetipo del guerriero. Il guerriero è colui che lotta per una causa, per uno scopo e difende, o si difende, da ciò che considera dannoso e pericoloso per la sopravvivenza di se stesso prima di tutto, e di ciò in cui crede. A livello biologico Ariete rappresenta tutto il sistema immunitario e tutte quelle funzioni del cervello arcaico e limbico che comandano i nostri gesti istintivi e le nostre istintive reazioni nel caso in cui, anche inconsciamente, ci sentiamo attaccati o in pericolo.

Sebbene l’anno solare parta da gennaio con Capricorno, il primo segno della ruota  zodiacale è Ariete . Con  Ariete inizia la primavera e quindi l’intero ciclo stagionale. Rosso fuoco è il suo colore che senza ombra di dubbio evoca immagini di ardore, focosità, intraprendenza, irruenza, lotta, attacco e difesa di se stessi e del proprio territorio. È il segno zodiacale capace di immettere energia pura e nuova in ogni pensiero e in ogni desiderio che necessitano di entrare in manifestazione e vivere nella realtà della vita materiale. Ad un più alto livello di vibrazione è il Fuoco Divino che per suo desiderio instilla la sua scintilla di vita nel cuore di ogni cosa, che verrà poi così alimentata per tutta la durata della sua esistenza. Come abbiamo visto, la nostra quota parte arietina  si manifesta in noi con l’innato istinto di sopravvivenza e il naturale senso di autodifesa, elementi caratteriali di ogni essere umano che sono la base  per poter vivere la propria vita terrena. Questi due elementi devono però provare il giusto equilibrio all’interno della personalità, equilibrio che affonda le sue radici proprio nel cuore stesso della Fonte, nel cuore stesso della Madre.

Il momento del primo respiro decreta definitivamente l’inizio della vita di un essere unico e irripetibile e lo lega  indissolubilmente al suo destino terreno. Astrologicamente è proprio quel preciso istante che viene usato per erigere l’oroscopo, cioè il grafico della posizione dei pianeti al momento della nascita che determina il tema fondamentale su cui si  svolgerà poi tutta la trama della vita.  E’ l’istante del primo respiro, quello che  immette in noi  il respiro del Padre Cielo, il respiro della Madre Terra.

Ariete, in quanto collegato alla testa, ci parla dunque della nostra identità; la forma del nostro viso, le sue proporzioni e la sua espressione è il nostro biglietto da visita con il quale ci presentiamo al mondo. La parte di energia arietina che ognuno ha dentro di sé può allora mettere in moto svariati modi di comunicare con gli altri e di essere combattente. Bello sarebbe se il guerriero che è in noi scegliesse di diventare guerriero di luce…


ARIETE secondo  LISA MORPURGO

Il numero è molto importante, l’Ariete è il numero uno del cerchio zodiacale e ospita il Sole, numero uno nella nostra sequenza planetaria. Da questa idea dell’uno viene all’Ariete l’idea di essere unico e creda nell’Uno, ma l’Uno deve diventare due per poter manifestarsi, una cosa sola non fa né inverno né primavera, se non esistono due cose che si muovono e interagiscono non esiste nulla. Questa convinzione dell’Ariete dell’Uno è quasi il rifiuto della complessità e del molteplice che fa sì che esso sia semplice, l’Ariete è semplice perché ha il numero Uno che gli impedisce la considerazione del molteplice dell’Altro.

Per l’Ariete la parola ‘competizione’ non è adatta, è adatta invece la frase ‘superare un ostacolo’. Essere primo significa che non può essere solo, la misurazione con un avversario, che sia esso una persona o il tempo stesso, è la base dell’Ariete. Il concetto di primo nasce dal fatto che ci siano degli altri o che ci sia un ostacolo da superare, che può essere anche il cronometro, che ci sia dunque un confronto. Questo senso dell’essere primo restituisce all’Ariete il suo sogno segreto di essere unico. La speranza di essere il solo è l’egopatia della casa prima. Il Leone dice ‘sono il migliore’ e non si pone nemmeno il problema di essere prima tra tutti gli altri perché gli altri non gli creano problemi tanta è la sua sicurezza. L’Ariete preferisce dire ‘sono il primo’, per lui è una questione di primato dove la bravura e il prestigio non contano. Ritroviamo questi due elementi in segni dove il Sole è signore, domiciliato in Leone dove non c’è il confronto con gli altri – bilancia; esaltato in Ariete dove invece questo confronto è sempre presente.

Nel Leone troviamo Sole e Y, signore del tempo lento. In Ariete troviamo il Sole e Y in trasparenza. Y agisce in positivo e in negativo, ossia si ‘vendica’ di essere sparito dietro questo schermo e quindi toglie all’Ariete la sicurezza  leonina di essere il dominatore del Tempo, d’altra parte dà all’Ariete quel carattere conservatore, anche politicamente, tipico del segno. L’Ariete è conservatore e moralista, caratteristiche dategli appunto da Y in esaltazione B.

L’elemento di insicurezza dell’Ariete, nonostante l’apparenza, è data dai due pianeti sessuali maschili. Dal momento in cui la vita prende una direzione identificabile, quando cioè il Sole – vita si trova tra due pianeti maschili e scatena il moto destrogiro, questa immobilità serena di conquista del mondo che aveva il Sole accostato a Y in Leone, diventa l’inizio del tempo e quindi la coscienza della fine , e quindi è Y in trasparenza che dà all’Ariete il bisogno di fermare il tempo.
Il condizionamento del segno non è sempre palese, agisce a volte per settori prendendo dei punti che non sono direttamente identificabili superficialmente. La simbologia può manifestarsi a tutti i suoi livelli a gradazioni diverse. L’elemento che può determinare e aiutare il condizionamento basilare dell’Ariete è lo slogan ‘io sono il primo con la nostalgia di non essere l’unico, e il primato è l’unica cosa che mi renda l’unicità’. Per questo desiderio di primato e di unicità che sono dettati dal Sole e dalla nostalgia di Y, l’Ariete prima di tutto deve servirsi dei suoi due alleati Marte e Plutone. Il Marte arietino è un Marte di aggressività e di ardore che è quello che accompagna la sfida al nemico e le dà gusto. Queste funzioni che la Vita affida ad ogni segno non sempre sono piacevoli, devono essere accompagnate da una sorta di molla illusoria, di una gratificazione che fa sì che la funzione sia svolta. In questo caso l’affrontamento delle difficoltà e dei rischi deve essere gratificante perché la funzione di affrontamento della vita in primavera che ha l’Ariete possa esplicarsi.
La nostalgia di Y non va confusa con la mancanza di Saturno, Venere e X-Proserpina che gli sono opposti. Cominciamo a fare una distinzione tra quello che è il pianeta in trasparenza rimasto ‘dietro le quinte’e quelle che sono gli esili e le cadute normali.  Quello che sta nel segno di fronte deve mancare al segno che stiamo considerando e non è da considerarsi una privazione limitativa ma una privazione funzionale. Se l’Ariete fosse ragionevole non potrebbe più cominciare a fare il gioco di aggressività e di spontaneità che fa essendo Ariete, una persona che comincia a riflettere su quello che deve fare non ha quello slancio vitale necessario al proseguimento della vita. L’assenza della dolcezza venusiana e della possessività di X-Proserpina sono necessarie perché altrimenti limiterebbero un segno di ‘sfondamento’ come l’Ariete che deve andare avanti avendo sempre qualcosa da superare o da affrontare. La mancanza di Y invece, che sta appunto dietro le quinte, è una privazione con nostalgia, in questo caso l’Ariete sente che qualcosa che gli appartiene, e che volendo può recuperare, non è completamente suo.

In ogni segno esiste uno slogan di paura e uno slogan vitalizzante. Immaginate i due slogan su due linee parallele, uno è il condizionamento funzionale che è la parte affidata ad ogni segno affinché la vita continui per tutta la specie umana e per ciascun individuo. Per l’Ariete questa funzione è di essere incosciente, di affrontare la vita con uno slancio certamente sproporzionato a quello che la vita rappresenta proprio perché in realtà essa cela delle difficoltà immense. Occorrono però incoscienza, slancio e aggressività, perché se 1/12 dell’umanità non avesse queste caratteristiche e se esse grazie alla posizione delle case e della Luna non entrassero in ciascuno di noi, la nostra vita sarebbe impossibile. Questa funzione va ovviamente svolta con degli accorgimenti. Se ciascuno di noi si rendesse conto che deve svolgere un determinato compito biologico e avesse la lucidità di capire che lo deve svolgere perché nato in quel determinato spazio/tempo, probabilmente razionalizzando questo fatto saremmo tutti profondamente infelici o di nuovo incapaci di lottare.

Sull’altra linea parallela vi sono invece i condizionamenti illusori che servono a far funzionare gli altri in modo che la persona sia felicissima. Lo slogan condizionante dell’Ariete che gli fa affrontare la vita a questo modo è ‘io sono il primo, il numero uno’  (nei due Zodiaci del sistema A il numero 1 è il più importante). Il fatto che l’Ariete sia il numero uno gli dà una carica assolutamente gratificante, il che lo fa passare sopra il fatto che lo possono accusare di non essere razionale, di non vedere i pericoli e di essere un po’ caporalesco.

Quando si dice ‘primo’ si sottintende che vi siano gli Altri, il fatto di essere il primo implica che l’Ariete ha vinto una competizione contro gli altri. Ciò è vero perché il fatto che il Sole si posiziona nell’Ariete come esaltazione, ha portato l’Ariete e vincere una competizione contro i suoi ‘rivali’ che sono Bilancia, Sagittario e Scorpione poiché sono gli altri segni in cui si possono posizionare i due luminari Sole e Luna. Il fatto di questa vittoria gli lascia l’impressione che la sua gratificazione di essere primo sia legata all’aver superato gli altri, per cui l’Ariete dicendo ‘primo’ è perennemente sul piede di guerra, è l’atleta che sta per scattare e deve tagliare il filo di lana al traguardo, quindi questo ricordo che effettivamente il primato lui se l’è conquistato sugli altri rimane come bisogno di essere il primo competitivamente. L’Ariete deve quindi manifestare la sua competitività che spesso diventa aggressività, non è sufficientemente riflessivo per stabilire tutto in termini di competitività, sono o Scorpione e il Capricorno con la presenza di Marte che decidono che si deve competere con intelligenza. La competitività dell’Ariete è primaria e dietro di sé ha sempre quest’ombra degli altri che sono alle sue spalle e che lui non vede perché deve essere il primo, e che stanno dietro, una sua prerogativa è proprio quella che gli Altri stanno dietro e che quindi lui non ne ha un’idea chiara e precisa. Infatti pensando all’Ariete si nota che la sua visione dell’avversario e del concorrente non è mai tanto precisa e chiara. Lui si sente sostanzialmente della gente alle spalle che deve tenere dietro, ovviamente secondo il suo condizionamento biologico, andando avanti per essere il primo. Da questo si deduce una delle prime componenti del carattere dell’Ariete pochissimo conosciuta che è la sospettosità, che non è una componente saturnina come molti pensano ma è data proprio dall’assenza di Saturno.

L’Ariete è molto diffidente sulle piccole cose, è impulsivo e tra i segni di Fuoco è il meno ottimista.  Il fatto che sia aggressivo, che sfondi il muro con la testa non significa che lui sia tanto ottimista  da pensare che la sua testa sfondi il muro, è che non sa che cos’è un muro poiché non vede il pericolo. Questa incapacità di vedere i pericoli è legata a una sicurezza della situazione e invece a una diffidenza delle persone. Nelle  situazioni c’è un eccesso di valutazione di sé, o meglio una sottovalutazione totale dei pericoli poiché deve ancora imparare che i pericoli esistono, fondamentalmente per lui il pericolo non esiste e comunque si affronta. Invece per quel che riguarda gli esseri umani è molto diffidente. Sul contatto umano con questa misteriosa Bilancia che gli sta di fronte, con queste persone che gli stanno dietro e che non vede, ha una profonda diffidenza.
La seconda componente è quella che per arrivare primo ( e questo ‘arrivare primo’ è rimasto in tutte le competizioni sportive che sono nettamente marziane) subentra questa forza fisica nella quale l’Ariete crede molto. La forza fisica muscolare e la sua traduzione di durezza e di aggressività sono una componente essenziale per l’Ariete. Naturalmente che il simbolo non si muove in una direzione troverà una scappatoia nell’altra, ossia non ci si deve fermare all’apparenza, lo slancio aggressivo marziano può esplodere nelle piccole cose come per esempio la distruzione involontaria di oggetti. Quello che non salta fuori dal punto di vista caratteriale si manifesta da un’altra parte, e la diffidenza esiste sempre come pure una certa aggressività.

La componente marziana però induce ad un altro fatto. Una lesione di Marte può creare un capovolgimento di carattere tale da rendere difficilmente riconoscibile la cosa, ossia sebbene sospettino e nutrano diffidenza verso questi competitori che gli stanno dietro, ne hanno bisogno. Questo è il dilemma amletico dell’Ariete che dice ‘io sono il primo perché ho vinto gli altri, gli altri stanno dietro di me e mi insidiano ma se gli altri non ci fossero io non sarei il primo!’. Nonostante l’avversario sia molesto o faccia paura, o sollevi dubbi, è assolutamente indispensabile che l’avversario ci sia, che la difficoltà da sormontare ci sia. In un certo senso la vita troppo facile si traduce per un Ariete in una certa depressione nervosa poiché ha bisogno di combattere contro le difficoltà. Naturalmente con queste descrizioni dell’Ariete si parla anche di altri segni che hanno nel loro tema natale delle componenti arietine e marziane e che possono dare gli stessi effetti.

Per l’Ariete la diffidenza fa sì che quelli che stanno dietro siano nemici ed è bello vincere un nemico, è bello superare gli altri ma è ancora meglio se si supera un avversario che richiede un impegno  di lotta e aggressività. Questo condizionamento che all’apparenza sembra nefasto è in realtà la base, la radice della nostra esistenza, e la casa prima è così importante perché ricompone sempre in parte l’Ariete e senza questa componente arietina non riusciremmo a vivere. Il condizionamento funzionale dell’Ariete dice ‘impara a difenderti, diffida e difenditi’, come poi ogni persona se lo gestisce è assolutamente individuale.

I due pianeti sessuali dell’Ariete  non riescono a godere della libertà di cui invece approfittano nello Scorpione perché c’è la presenza del Sole. L’egopatia, l’importanza dell’io è un investimento di capitale così sovrabbondante che non si riesce a conquistare quella libertà di gioco e quell’abbandono che viene richiesto dal libero esercizio della sessualità. Pur essendo ben dotato l’Ariete non è molto appassionato. L’elemento sessuale per l’Ariete non ha una funzione di sensualità. Plutone in Ariete è debole, non è assolutamente recitante ed escluderei che rappresenta il gusto della menzogna e dell’intrigo come nei Gemelli, nello Scorpione e per trasparenza nell’Aquario. Tuttavia Plutone all’Ariete la carica vitale che si somma a quella del Sole, il vitalismo è infatti molto importante per questo segno, questa carica vitale viene però di nuovo riassorbita dal Sole, cioè Plutone è il principio creativo e per l’Ariete è molto importante la creazione di se stesso, levandogli la convinzione di essere importante spesso l’Ariete si ‘affloscia’ più degli altri.

La trasparenza di Y agisce non tanto avvicinandolo al Leone, quanto lo avvicina invece molto alla Y della Vergine. Prima di tutto l’Ariete vive Y come una sua menomazione nei confronti del Sole-Leone che vicino a Y esaltato nel segno dice ‘io sono il migliore e il più caldo, il Tempo inizia con me’. Y è il primo pianeta signore dell’atmosfera che è stata la prima condizione di vita del pianeta. Y nell’Ariete sparisce, rimane dietro le quinte e l’Ariete la vive come una menomazione di questa conquista del tempo del Sole, gli rimane quindi una nostalgia della durata che è contraddetta dal suo carattere marziano e da questo suo continuo ed incessante cercare una nuova riprova di lotta, che è un po’ il suo modo di riconquistare il tempo, così come i Gemelli lo riconquistano dando al presente un carattere di eternità.

L’Ariete recupera questa mancanza del Tempo imponendosi nuove prove che non sono più quelle di ieri ma rappresentano una nuova vittoria sul Tempo, quasi per riconquistare questo gesto magnifico del Sole leonino che dice ‘con me comincia la Vita’. l’Ariete è costretto a dire ‘con me comincia la ruota zodiacale’ che è un’altra cosa. Nell’Ariete vi è un fondo di pignoleria, non è un segno di generali ma di caporali, il sogno dell’Ariete è l’irreggimentazione dell’ordine della caserma. Non avendo la convinzione del Sole-Leone di essere il migliore, recupera imponendo agli altri di pensare come la pensa lui, è difficile che l’Ariete ti conceda di essere felice a modo tuo!. Non accetta che una persona riesca ad avere  una concezione della vita che non corrisponde ai suoi canoni, è la mentalità del caporale. Poiché si rende conto che gli mancano gli elementi dialettici logici-saturnini, supplisce con l’irreggimentazione marziana, è senza dubbio un segno militaresco, e d’altra parte è uno dei segni più pudichi dello Zodiaco. Per un Ariete le lesioni più dure sono quelle del Sole e di Marte che spesso è recuperata nell’automobile o in altre simbologie falliche, mentre le lesioni di Plutone sono meno importanti proprio perché le sue capacità creative sono talmente assorbite dal Sole che basta avere un Sole importante per neutralizzare in parte la lesione di Plutone.

Lezione di Lisa Morpurgo del 1989

 

 

 

 

 

 

 

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Laura Bottagisio

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