Sagittario

SAGITTARIO –  segno mobile di elemento Fuoco  – dal 23 novembre al 22 dicembre

Siamo giunti alla nona tappa del nostro percorso all’interno delle dodici costellazioni che compongono lo Zodiaco,  e Sagittario viene chiamata. Evocare la sua energia significa evocare la forma ultima dell’elemento Fuoco. Qui, in questo spazio vibratorio che risuona con l’ultima parte della stagione autunnale, la forza del Sole va sempre più indebolendosi esteriormente poiché le giornate piano piano si accorciano, e la sua potenza tutta si riversa sui piani sottili della vita.
Ed è proprio dall’interno, dal centro delle cose, che questo fuoco si espande, l’ardore e l’irruenza di Ariete si stemperano, l’ irraggiamento e la monopolizzazione del Leone sono mitigate poiché il fuoco di Sagittario è sì, spontaneo, ma più pacato, meno combattivo, più propenso al dialogo e al non-protagonismo.

Nella sua forma più primaria esso può tentare di indottrinare le persone a lui vicine, ma questa forma di comunicazione diventa profondamente creativa quando dalla consapevolezza interiore emergono conoscenze antiche. In quel momento Sagittario diventa il maestro che trasmette la sua conoscenza, che guida sul sentiero dell’Assoluto ed insegna ad essere liberi. Nell’affascinante dialettica dello Zodiaco, l’opposto Gemelli segno dell’adolescenza, rappresenta l’allievo che ascolta e apprende.

Astrologicamente l’asse Gemelli/Sagittario è anche quello della mobilità, le braccia-Gemelli e le gambe-Sagittario ci permettono di camminare, agire, produrre, spostarci da un luogo all’altro, e se Gemelli si muove nel circostante, Sagittario viaggia nel lontano, la sua freccia punta verso mete ancora da esplorare, mete che possono essere geograficamente lontane ma anche  nuove terre e mondi interiori.

È in questo segno che Nettuno fa la sua prima apparizione. Nettuno va oltre le barriere, per ben operare ha bisogno di ampi spazi, è il pianeta della musicalità linguaggio che tutti comprendono,  della continua metamorfosi, della ribellione alla forma quando essa più non sostiene ma imprigiona ed impedisce l’avvento di nuove realtà.  Ciò che più ci imprigiona  e ci incatena al passato è la mente.

La morte/rigenerazione di Scorpione rappresenta la rinascita ad un nuovo modo di essere, Sagittario sa che la mente non è che un mezzo per adempiere alle funzioni vitali e procurarsi quel benessere necessario non solo alla sopravvivenza, ma soprattutto all’evoluzione individuale e di tutto il pianeta. Così la mente non è qui bandita, ma ridimensionata alla sua forma naturale di messaggero di informazioni vitali e strumento al servizio dell’io, Sagittario è spontaneo, aperto e comunicativo perché sa andare oltre la mente e lascia parlare il cuore.

Oltre a Nettuno questo segno è governato in primo luogo da Giove portatore di gioia, prosperità, fede, fiducia e benevolenza, ma anche di piacere  e di godimento nei confronti della vita.   La nostra quota-parte sagittariana è intrisa di questa vibrazione gioviana e gioviale alla quale noi sempre possiamo accedere per trarne benefici, è quella parte che fisiologicamente può avviare la produzione endogena di endorfine, quegli ormoni prodotti dall’ipofisi che vengono immessi nel flusso sanguigno quando proviamo piacere o come balsamo quando proviamo troppo dolore.

Sagittario sa fare di ogni evento una sempre nuova avventura, è capace di vivere ogni cosa con la libera espressione di un bimbo e allo stesso tempo con la profonda consapevolezza di essere parte di un disegno più grande.


SAGITTARIO secondo LISA MORPURGO

Questo segno dello Zodiaco presenta immediatamente una novità rispetto a tutti i segni che abbiamo fatto dall’Ariete in poi, ossia abbiamo la presenza di Nettuno, pianeta che non abbiamo mai incontrato fino ad ora. Questa è la prima apparizione di Nettuno che si presenta quindi tre volte in rapida successione in quattro segni consecutivi. La prima apparizione di Nettuno è accompagnata da Giove e da X. Questa presenza di Nettuno va vista come importantissima per il Sagittario perché apre questo ciclo nettuniano che prosegue con l’Aquario e i Pesci. Possiamo quindi dire che questo settore dello Zodiaco è il settore nettuniano esattamente come tra i Gemelli e la Vergine abbiamo il settore di Y.

La prima apparizione di Nettuno è per così dire camuffata, ossia Nettuno è un pianeta così difficile e così pericoloso per la solarità in quanto principale alleato di Saturno, che rappresenta quasi un antagonista per il Sole stesso. Mentre l’antagonismo di Saturno è chiaro e identificabile proprio perché stella contro stella, caldo contro freddo, Nettuno a cui sono affidate le modalità per cambiare e quindi è un pianeta che si insinua nel pensiero e nel comportamento in modo molto più indiretto di Saturno, deve presentarsi nel modo più innocente per non spaventare. Nel Sagittario si limita a proporsi soprattutto nella sua simbologia di avventura e non dice come dirà nei Pesci ‘vediamo cosa c’è nell’aldilà’, ma si limita a dire ‘vediamo cosa c’è più lontano’ restando nell’ambito dello spazio geografico prima di tutto e non nello spazio mentale. Nel Sagittario c’è soprattutto l’avventura di esplorare, di spingersi più lontano della propria casa, del proprio circostante (Gemelli). Nettuno nel Sagittario dice ‘varchiamo le frontiere di ciò che conosciamo noi’, nei Pesci dirà ‘varchiamo le frontiere di ciò che conosciamo tutti’.
In questa sua prima proiezione, il condizionamento nettuniano che c’è nel Sagittario è l’avventura e il nuovo, ed è talmente forte che il Sagittario può essere amante dell’avventura anche senza spostarsi. C’è l’esempio di una signora Sagittario il cui marito afferma che sua moglie non ha mai fatto grandi viaggi però nel supermercato dove va a fare la spesa lei riesce a fare un’esplorazione! Quando si parla di avventura tutti vedono D’Artagnan o Cristoforo Colombo, mentre invece il senso dell’avventura è questo.
Il primo messaggio di Nettuno che viene dal Sagittario è ‘muoviamoci per vedere (Giove) cosa c’è aldilà, questo è dato dall’accoppiata Giove/Nettuno del Sagittario. L’accoppiata Giove/Nettuno che ritroviamo nei Pesci, non può staccarsi completamente da tutto quello che è stato fatto tra l’Ariete e lo Scorpione, sarebbe un trauma impossibile fare delle proposte. La cosa che rimane legata al comportamento solare tradizionale si ricollega a quanto abbiamo visto con Giove in Toro dove c’è l’altra accoppiata Giove/X. Il Toro diceva ‘quello che vedo è mio’ e il Sagittario dice ‘quello che vedrò lo conquisto e lo recinto, lo conquisto e lo recinto…’. La saga della conquista del West americano è una pura manifestazione del Sagittario ‘fin dove arrivano i carri è mio’, d’altronde questo è il sistema con cui i portoghesi affidavano le terre in Brasile.

L’idea che ci sia ancora un limite, questa è l’astuzia con cui Nettuno si presenta rassicurantemente. Se voi pensate alla storia delle esplorazioni vi accorgete che nell’esploratore non c’è mai stata l’idea dell’io-vado-non-so-dove, Cristoforo Colombo o Marco Polo si erano posti delle méte ben precise. Al termine dell’avventura del Sagittario ci deve essere una certezza e questa è una rassicurazione per il Sagittario che dice ‘usciamo dal circostante per trovare un altro ambiente che non è più il circostante però è un altro ambiente’. La dialettica tra la Casa terza e la Casa nona non è quindi così drammatica, è piuttosto una questione di dilatazione di un punto di vista. C’è una differenza tra l’accoppiata Nettuno/Giove e Plutone/Mercurio, ossia anche i Gemelli vogliono scoprire, ma per curiosità mentre nel Sagittario è meno la curiosità quanto il desiderio dello spazio, è la novità non nel senso intellettuale ma nel senso che viene da lontano; c’è nel Sagittario un’esigenza di vastità e non di curiosità vera. Il deterrente di questa curiosità nettuniana verso il lontano è, come dicevo prima, il desiderio che ci sia un limite. Nettuno nel Sagittario vuole andare in là ma non tanto più in là di quello che può raggiungere con le sue forze e questo si traduce mentalmente. Il Sagittario, sebbene la Casa nona corrisponde all’insegnamento superiore e al pensiero filosofico, significa proprio quello che la mente/Mercurio ha conquistato e la sua conseguente catalogazione.

Mentre il problema dei Gemelli è la superficialità che lo porta a saltare da una cosa all’altra, il problema del Sagittario è di avere delle certezze al di fuori di questa sua curiosità: ‘voglio andare più in là, ma un più-in-là che venga immediatamente catalogato in certezza!’.
A livello filosofico questo concetto va anche bene, ma l’esploratore ha bisogno di un altro elemento: la fiducia. Per preparare questo grande balzo verso l’ignoto che poi diventerà il vero aldilà, c’è la tendenza ad avere un’estrema fiducia nei propri mezzi: Cristoforo Colombo, riletto, poteva veramente cadere nella bocca dei mostri dell’Atlantico. Ci vuole quindi una fiducia nei propri mezzi che poi a conti fatti sembra incoscienza. Questa incoscienza è data dall’ottimismo di Giove e dalla voglia di espansione divorante di X che non hanno più il deterrente del quieto vivere di Venere accanto a loro, ma hanno invece questo stimolo di Nettuno che si infila dentro. Questo Nettuno però, vi ripeto, appare affiancato da due pianeti molto edonistici e quindi molto legati alla terra, uno dei due rappresenta addirittura la Terra.

Questo primo balzo di Nettuno è dunque camuffato, rassicurante e dà questa enorme fiducia nei propri mezzi che viene suggerita dall’ottimismo di Giove e da questa generosità dilatante di X-Proserpina

Non dimentichiamo la trasparenza della Luna che dà un grosso infantilismo lanciato sulla strada dell’avventura ottimistica e un po’ incosciente.

La grande differenza tra l’accoppiata Giove/X-Proserpina del Toro e quella del Sagittario, oltre alla presenza rispettivamente di Venere e di Nettuno, è la trasparenza di Saturno nel Toro che è un elemento di razionalità, solidità e richiesta di stabilità, mentre la trasparenza della Luna in Sagittario sconvolge quest’accoppiata dando caratteri di grossa ingenuità. Arriverei a dire che per stimolare la curiosità di un Nettuno così sistemato, bisogna proprio raccontargli che c’è un tesoro da cercare! Se al Sagittario puro e ridotto ai propri mezzi gli si dice che la Luna è fatta di formaggio, lì per lì ci crede! Questo lato di ingenuità rappresenta sia la Luna che sta dietro sia l’esilio primario di Mercurio e la caduta di Plutone: il Sagittario è candido nell’esprimersi e candido nel credere agli altri.
L’esilio di Mercurio gli impedisce di vedere gli aspetti minuti del problema, per cui quando parte per conquistare l’Africa, vede l’Africa e non pensa al serpente, al leone, all’elefante e a tutti i pericoli che potrebbe incontrare proprio perché non vede il dettaglio. Mercurio dei Gemelli e della Vergine vede il dettaglio, nel Sagittario si dilata invece la visione delle cose.

Ho sempre detto che quello che è una qualità in una parte sembra un difetto dall’altra, ma in realtà è quello che permette al segno che ce l’ha di andare avanti e di agire. L’orrore del denaro liquido del Toro e al contrario l’amore per il denaro liquido dello Scorpione, si compensano e fanno sì che nel mondo ci siano sia gli imprenditori edìli che i banchieri. Quindi tutto quello che ai Gemelli può sembrare irritante, nel Sagittario diventa invece la struttura portante di questa conquista dell’al di là che è quella del Sagittario.

 Voi sapete che l’accoppiata Giove/X-Proserpina rappresenta la visione (X-luce/ e Giove/vista), nel Sagittario però non si traduce nella vista perché non ho constatato che vi siano disturbi della vista legati al segno. Rimane invece l’oralità di Giove che si traduce in voracità, cioè si direbbe che tutto quello che è piccolo e sminuzzato nei Gemelli diventi dilatato nel Sagittario. Il Sagittario mangia e beve moltissimo senza però essere un buongustaio nonostante la sua convinzione di esserlo; quella che gli manca, è la facoltà di giudizio. Infatti l’esplorazione di nuove terre, l’andare sempre più avanti, esclude la coltivazione intensiva e l’organizzazione urbanistica (esempi geografici). La gioia di questi sagittariani del West era di avere diecimila ettari con ventimila vacche che circolavano liberamente e l’unica cosa che costruivano, oltre alla casa per viverci, era lo steccato. Non c’è quindi nel Sagittario questa idea dell’organizzazione del proprio territorio, c’è la sensazione della limitazione del territorio una volta conquistato.

Il desiderio di possesso del Toro si traduce nel volere le case, il terreno, l’orto, il frutteto, per il Sagittario invece il desiderio di possesso non è intensivo ma estensivo, dove conta solo la quantità. Questo si traduce in una certa faciloneria nell’organizzazione della propria vita e nel maneggio del denaro. Avere i soldi per la spedizione era un elemento importantissimo, ma era solo un mezzo e non lo scopo. Il Sagittario non ha idea del denaro, se non che serva a qualche scopo e questo emerge per via della dilatazione di Giove.

 La simbologia di Giove-parola diventa invece qui preponderante. Il Sagittario è parlatore torrenziale ed ha un importantissimo rifiuto dell’ascolto. L’ascolto è attenzione (Mercurio) e il Sagittario rifiuta l’attenzione perché questo comprometterebbe il suo castello di ingenuità e di fiducia. Non avendo l’attenzione non gli interessa ascoltare quello che dicono gli altri; importante, per lui, è parlare.
Accanto a questa simbologia di Giove che diventa torrenziale, c’è un’altra deduzione da fare che a mio avviso è un condizionamento successivo, non direttamente suggerito dal segno ma dalla dialettica con il segno opposto. Favorendo la parola sull’udito, il Sagittario vuole però arrivare all’udito che sta dall’altra parte, non si serve del suo udito ma sa che c’è l’udito dall’altra parte e vuole raggiungerlo con la parola. Da qui deriva il desiderio di parlare senza far parlare gli altri perché lui ha di fronte un orecchio che deve solo ascoltare e nello stesso tempo diventa anche didascalico. Vuole impossessarsi dell’udito altrui per dirgli quello che pensa lui, quello che lui è e quello che gli serve per organizzare questa sua fiducia. L’attenzione gli impedirebbe di essere fiducioso, la mancanza di attenzione degli altri però lo lede perché ha bisogno di confermare la propria fiducia in quello che fa addomesticando gli altri. Sotto sotto quello che gli fa più paura è la possibilità di una critica. Da qui, sommando le due cose, avete quei Sagittario che vi spiegano come si pronunciano le parole, come si allevano i bambini o come si accende una pipa! Ho constatato che a volte sputano sentenze sbagliate non solo nelle cose in cui non hanno competenza, ma anche nei campi in cui ne hanno. Arrivati ad avere un certo numero di cognizioni loro, non concepiscono nemmeno che ce ne possono essere delle altre.

Mentre i Gemelli sono curiosi della notizia, il Sagittario la rifiuta perché tutto quanto possa entrare nel suo bagaglio prefabbricato è impensabile, questo fa parte della sua sicurezza e della sua rassicurazione. Intendiamoci, ogni segno, per quanto sia contento di sé, dei suoi metodi, di quello che fa ed è felice della sua struttura, ha sempre il dubbio che qualcuno che qualcuno, diverso da lui, magari non sbagli. Rimane nel sottofondo, ma il dubbio c’è. Questi sono gli elementi base del Sagittario su cui ovviamente di X si può parlare in termini meno chiari che non per Giove e Nettuno e la trasparenza della Luna che sono essenziali.

Il Sagittario, tra i segni dello Zodiaco, è quello che le caratteristiche fisiche più marcate: gambe lunghe, capelli rossi, lentiggini. Una componente Sagittario potrebbe averla Milva, capelli rossi, bocca grande, fortuna all’estero, vita molto nettuniana e canta in tedesco.

Un altro lato del Sagittario è questa catechizzazione dei professori universitari e dei missionari, che sono il riassunto del Sagittario (esploro e catechizzo, esploro e catechizzo…).
Un lato del Sagittario che compensa la mania di dare consigli è che insieme al Toro è uno dei segni più buoni dello Zodiaco; sono di una grande bontà e di una grande generosità. La bontà è data da X-Proserpina. Il Leone la vive come trasparenza e quindi la ributta fuori per recuperarla. La trasparenza ha due funzioni: una è vissuta come nostalgia e l’altra è vissuta come paura di aver perso qualcosa. La Bilancia vive Nettuno come paura di aver perso gli anticorpi e questa paura la rende schizzinosa, però vuole il recupero di Nettuno come arte e infatti è un segno molto raffinato e molto artistico.

Io non so come il Leone vive la paura di aver perso X-Proserpina, però lo recupera attraverso la generosità. La generosità del Leone e del Sagittario sono indubbie, anche il Toro è generoso ma preferisce fare qualcosa piuttosto che dare. Sulla generosità del Leone c’è un’osservazione interessante: è statisticamente provato che è difficilissimo che un aereo cada su delle case, il pilota d’aereo fino all’ultimo rischia se stesso pur di non uccidere, muore piuttosto che uccidere altra gente. Mentre invece il posto più pericoloso dell’automobile è quello accanto al guidatore perché all’ultimo momento il riflesso del guidatore è quello di salvare sé stesso (Ariete-Io/Bilancia-Altri). Questa differenza tra il pilota d’aereo (Leone) e l’autista di auto (Ariete) è grande.

Il Sagittario è uno sportivo; non uno sportivo di atletica, quanto uno sportivo di ‘corsa a tappe’ (bicicletta), di ippica. Quello che gli piace è il movimento. Ai Gemelli piace l’ambiente movimentato, al Sagittario piace proprio il movimento, quindi il lavoro di un Sagittario nella costrizione della routine è per lui una sofferenza terribile, preferisce fare il fattorino piuttosto che avere un posto meglio pagato e fare l’archivista. Ci sono poi i traslati, ossia può stare chiuso in un ufficio ma fare l’impiegato in un’agenzia di viaggi.

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Laura Bottagisio

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