Per incanalare consapevolmente la forza e la potenza della nostra parte cosmica è necessaria una buona dose di armonica visione del mondo che deriva da un’accurata ripetizione di gesti, parole e azioni atte a radicare e costruire nella realtà concreta una griglia temporale che faccia da supporto a ben più arcane, indomabili e perennemente cangianti energie invisibili. Sono esse che governano il mondo! Imparare noi stessi a governarle ci conduce alla realizzazione del progetto della nostra Anima incarnatasi qui sulla Terra con quello scopo preciso. Il percorso è quello di passare dalla forza dell’ego alla potenza dell’essenza. Essere la propria luce è la meta finale.

I due segni, Vergine e Bilancia, compaiono nella ruota zodiacale come passaggio dalla stagione della luce alla stagione del buio. Nel momento in cui il sole passa da un segno all’altro avviene l’equinozio d’autunno che dichiaratamente avverte che da quel momento le giornate andranno ad accorciarsi e le notti ad allungarsi, il percorso del sole si abbassa all’orizzonte e la temperatura si raffredda. È il momento in cui la natura si chiude pian piano come in raccoglimento riflettendosi in se stessa e gustando la propria essenza. Effettivamente essa raccoglie le forze del potere generativo della terra e le traduce poi nel nuovo ciclo al momento dell’equinozio di primavera quando le giornate vanno nuovamente ad allungarsi e la vita manifesta nuovamente esplode, grandioso momento di compartecipazione e unione tra Padre Cielo e Madre Terra!. È questo passaggio stagionale che garantisce la ripetitività temporale del susseguirsi ciclico annuale, non modificabile da alcun intervento umano poiché comandato da movimenti planetari stabiliti a priori dalla Coscienza Cosmica, regista assoluto del divenire. L’importanza di questi due segni zodiacali appare dunque evidente e abbiamo compito di ben riconoscerne la valenza e la presenza in noi per essere in grado di assecondarne la loro benefica azione.

Con Vergine e Bilancia l’attenzione è rivolta ai dettagli e alla ricerca di perfezionamento per migliorare eventuali imprecisioni che inevitabilmente nel corso del processo creativo possono accadere. Lungi dal raggiungere la perfezione, il dettaglio imperfetto è ciò che garantisce alla vita la certezza del divenire e all’esperienza il suo profondo significato evolutivo. Paura di commettere un errore è immobilizzare il pensiero e cristallizzarsi a livello emotivo, ed è proprio questo processo di annichilimento della creatività che porta a vivere nel senso di colpa e di frustrazione. Ciò che noi definiamo ‘errore’ non è altro che l’armonia in cerca di se stessa!, ed è anche praticare e sperimentare l’indubbia bellezza della propria evoluzione.
E a servizio dell’evoluzione si pongono questi due segni che sembrano affievolire l’anelito verso l’infinito e il non conosciuto poiché entrambi, sebbene con attributi differenti, hanno la funzione di ristabilire il programma che di ciclo in ciclo deve essere svolto sia per il bene del singolo che per il bene comune. Per queste motivazioni si è attribuito il senso dell’auto-movimento al segno della Vergine e il senso dell’equilibrio al segno della Bilancia.

Nelle prime ore dell’alba o nel tardo pomeriggio di una giornata soleggiata, il gioco dei colori si fa più intenso e ricco di impensate sfumature in un perfetto equilibrio di luce e ombra che crea contrasti e affinità ogni volta differenti. Questo avviene anche in noi quando ci poniamo in riflessione della nostra fisicità in un equilibrato movimento che ci vede operare in uno spazio e in un tempo ben precisi dove ci posizioniamo quali protagonisti della scena.  Eseguire una danza o un’asana, ma anche semplicemente camminare facendo un passo dopo l’altro in piena consapevolezza del movimento, ci dà l’esatta percezione di ciò che siamo.

 VERGINE – IL SENSO DEL MOVIMENTO

Invaghirsi del proprio corpo è cosa saggia quando ci permette di muoverci con dignità e coraggio in un tempo presente e……presenti a noi stessi! Il vero radicamento non è, come spesso si pensa, essere pratici e saper organizzare persone e cose secondo un’agenda giornaliera ma è ristabilire un contatto intimo con la propria fisicità. Il nostro corpo è il veicolo tramite cui operiamo nella realtà concreta ed è la somma di ciò che costantemente viviamo. Il cibo con cui scegliamo di nutrirci, i pensieri che veloci si susseguono nella nostra mente, la quiete interiore indotta da una profonda meditazione, tutto ciò plasma il nostro corpo che diventa il biglietto da visita quando ci presentiamo al mondo. Lise Bourbeau nel suo famoso libro ‘Le cinque Ferite’ descrive con dovizia di particolari come sentimenti di collera, umiliazione o rifiuto, danno forma alla nostra struttura fisica. Ogni sentimento, ogni emozione che viviamo, vengono registrati nelle nostre cellule e prendono forma e ‘corposità’ nel veicolo fisico di cui abbiamo preso possesso al momento della nascita. I miliardi di cellule che formano il nostro corpo hanno un’intelligenza propria, ognuno risulta possedere una sua specifica ‘mente cellulare’, ogni battito di ciglia, di cui siamo quasi del tutto inconsapevoli, ci dimostra che il nostro corpo ha un suo movimento autonomo che trascende la nostra mente e si riallaccia ad un’intelligenza, appunto, che si collega con la ricerca della bellezza e dell’armonia che sottostanno ad ogni manifestazione di vita. Siamo consapevoli di come siamo e di come ci muoviamo nello spazio? balloooo

Non è necessario essere persone che si dedicano alla danza o allo sport per imparare a coordinare i movimenti. Camminare, gesticolare, sedersi, assumere posizioni erette o supine, ognuna di queste azioni può essere ‘manovrata’ dall’interno e sintonizzata al nostro mondo percettivo ed emotivo. L’attribuzione del senso del movimento e dell’auto-movimento al segno della Vergine è quindi chiara e di facile comprensione. Astrologicamente è il segno che ha il compito di stabilire e stabilizzare in una rete efficiente e ‘ben oliata’  la microinformazione cellulare che deve costantemente avvenire affinché sia assicurato il buon funzionamento di tutte le nostre attività corporee e sensoriali. Noi siamo il nostro corpo, esso è il crogiolo dove costantemente avviene la magica alchimia trasmutativa che ci conduce dall’inconsapevolezza alla piena coscienza di noi stessi. È grazie al nostro corpo che trasformiamo la materia grezza di un ego non ancora allineato alla volontà divina, nella luce meravigliosamente dorata dell’essenza che della volontà divina è portatrice.


BILANCIA – SENSO DELL’EQUILIBRIO

Il senso dell’Equilibrio è uno dei quattro sensi corporei, insieme al tatto, al senso della vita e a quello del movimento, che sono connessi con la volontà e permettono la percezione della propria interiorità.
L’Equilibrio è meravigliosamente descritto dalla figura del funambolo, metafora della vita umana in sospensione tra terra e cielo, tra paradiso e inferno, tra bene e male, in un continuo fluttuare di azioni e reazioni prodotte dalla matassa, a volte molto imbrigliata, che riceviamo alla nascita e che poco a poco si svolge nell’esperienza quotidiana per formare il disegno della nostra vita.
Personaggio enigmatico è il funambolo, egli suscita una certa inquietudine poiché, sospeso in un vuoto, percorre un tracciato ben definito e predeterminato dal quale non può esimersi per sua libera scelta. La costante ricerca dell’equilibrio nell’azione è in questo caso fondamentale, richiede una grande volontà di  rimanere nel proprio intento qualsiasi condizione o evento si presenti e la capacità di ricondurre anche il più insignificante  stato emotivo nella calma interiore. Così è, o dovrebbe essere, il vivere: è il rimanere posizionati e presenti a se stessi in un movimento fluido e costante per procedere lungo il cammino della propria vita sviluppando sempre di più l’abilità dell’equilibrista.
La calma apparente di un indomito ardore o rancore controllato, e l’anelito verso l’incognito mondo invisibile, sono le due cose che  pesano sui due piatti della bilancia, nell’esperienza quotidiana prevale una o l’altra in una cofunambolontinua alternanza a seconda delle nostre reazioni alle opportunità che la vita ci offre come sfida per superare i nostri limiti. Diventiamo così equilibristi  in cerca della bellezza e dell’armonia e, sospesi tra terra e cielo, spirito e materia, gioia e dolore, impariamo a vivere nell’amore.

Uomo dell’aria, tu colora col sangue le ore sontuose del tuo passaggio fra noi. I limiti esistono soltanto nell’anima di chi è a corto di sogni » così scrive Philippe Petit nel suo trattato sul funambolismo. Funambolo per passione, è divenuto molto famoso per la sua straordinaria impresa del 1974 quando ha compiuto la traversata delle Torri Gemelli del World Trade Center di New York. Philippe è nato il 13 agosto 1949 e dal suo grafico astrale si osserva che l’asse Ariete/Bilancia è ben sollecitato per la presenza di Luna e Nettuno che si fronteggiano. Sono due pianeti molto distanti tra loro per orbita ma profondamente affini per risonanza energetica poiché entrambi sperimentano le situazioni tramite la forza emotiva che proviene dalla parte più inconscia e ci permettono di dialogare con ciò che in noi non è razionale o legato a regole e schemi. Nel fronteggiarsi tra Ariete e Bilancia essi attirano quelle situazioni in cui è di vitale importanza portare alla luce ogni tipo di ‘paura del rischio’ che andrebbe altrimenti a scaricarsi su organi e funzioni vitali portando a patologie legate all’identità e al senso dell’io, uno dei dodici sensi che in un precedente articolo lo abbiamo collegato ad Ariete. Philippe ha compiuto l’impresa delle Torri Gemelli il 7 agosto 1974, giorno in cui la configurazione planetaria perfettamente rispecchiava quella del suo cielo di nascita.
Bilancia è il segno che apre la sequenza del secondo semicerchio, è lo spartiacque tra Vergine che tramite il radicamento ci permette di calarci nel ruolo che abbiamo deciso di interpretare, e Scorpione segno che della trasmutazione, in quanto morte e rinascita, ne fa il suo vessillo. Bilancia crea un ponte sospeso tra questi due mondi, tra la materia e lo spirito, tra la parte terrena e la parte divina che in costante equilibrio armonico hanno a dialogare in noi per plasmare l’essere unico e irripetibile quali siamo.  Laura Bottagisio