Stiamo vivendo momenti terribili e magnifici, per opportunità evolutive ed ognuno interagisce con gli accadimenti a seconda della propria storia personale. Devo fare un passo indietro, altrimenti si può obiettare che alcune storie sono più difficili di altre e che alcune situazioni sono oggettivamente impossibili da risolvere. Secondo la mia opinione personale l’anima si incarna nella famiglia e nel contesto adatto ad espletare la propria missione e l’Astrologia ci permette di indagare queste scelte che si conclamano come destino. Difficile da credere dai più ma, abbiamo anche scelto di trovarci in questa situazione caotica che sembra non avere una fine. Non è questo però l’argomento di oggi che invece si prefigge di guardare a noi stessi con uno sguardo diverso, ossia uscire dai vari ruoli in cui ci identifichiamo nel quotidiano e cercare di contattare la nostra essenza.

Quanto ci conosciamo al di fuori dei ruoli? Se chiedo a qualcuno chi sia, generalmente si racconta con il proprio ruolo sociale. Mi sento rispondere, sono un insegnante, sono un medico e così via. Al di fuori dai ruoli è difficile riconoscersi. Eppure nasciamo con una storia inscritta nel nostro DNA e portiamo memorie che ci arrivano certamente dai nostri antenati e, per chi ci crede, anche dalle nostre vite passate. Dunque nasciamo con una storia che ci agisce, spingendoci verso le situazioni che ci obbligano ad affrontare i nostri nodi, oppure possiamo dire le materie, in cui siamo stati bocciati. Fin qui, nulla di nuovo sotto il sole. Ma l’essere agiti passivamente o il porsi consapevolmente nella vita, fa di gran lunga la differenza. Ed è proprio questo l’argomento principale.

Mediamente si crede che siamo felici o infelici per cause esterne e perciò siamo tutti vittime del fato. Un tempo, pensavo anche io che questa fosse la verità. E lo trovavo profondamente ingiusto. La mia passione per l’Astrologia mi ha fornito una chiave di lettura decisamente diversa. Dio non gioca a dadi e l’anima di ognuno prende corpo quando lo Spirito del Tempo è adatto al nostro cammino. Intendo dire che, quando tra gli Astri si manifesta un tipo di energia adatta all’intendimento della nostra anima, possiamo nascere. Per questo motivo ritengo che nasciamo già con conflitti e meccanismi che non ci permettono di essere felici. La famiglia, oltre che la Nazione in cui nasciamo, giocano il loro ruolo dal di fuori, favorendo o bloccando i nostri schemi.

Laura Bottagisio – collage

Nel Tema Natale, comunemente chiamato Oroscopo, troviamo pianeti personali, che raccontano le nostre inclinazioni e pianeti transpersonali, che raccontano invece i limiti esterni che il tessuto sociale ci impone. E ancora, spesso tutto si risolve nella lotta continua e ripetuta tra i nostri pianeti personali, ossia tra le nostre varie parti di noi che tirano e mollano senza accordarsi. Avremmo bisogno di una cosa che ci faccia stare bene ma, il mentale giudica la tale cosa inappropriata o contro le regole. Così iniziamo fin da piccoli a mediare, rinunciare, ribellarci, adattarci fino ad allontanarci completamente da noi stessi. Per fortuna, ancora una volta, Dio non gioca a dadi e, quando ci allontaniamo dal nostro centro, per scelte dettate dai condizionamenti, subentra il malessere dapprima indefinito e poi via, via sempre più fisico così che siamo costretti a guardare in profondità. Spesso ci accontentiamo di un rimedio per il mal di testa, uno sciroppo per la tosse e una compressa per dormire ma sono strade destinate a fallire, perché un mal di testa dopo l’altro saremo costretti a consultare un terapeuta e/o a cambiare la nostra vita, perché di fatto, quando subentra un malessere fisico, c’è qualcosa che non va sul piano emozionale. Partendo dal principio che il microcosmo e il macrocosmo siano collegati, le nostre lotte interne non possono che riversarsi all’esterno diventando lotte, gli uni, contro gli altri. È mia opinione e speranza che, se siamo in pace, se la Terra è popolata da esseri in pace con sé stessi, anche al di fuori di noi ci sarà la pace.
Ecco che il Tema Natale diventa uno strumento fantastico per indagare i nostri focolai di guerra personali che proiettiamo all’esterno e diventano il nostro destino. Quindi il nostro oroscopo ci racconta da dove veniamo e gli strumenti che ci siamo guadagnati, vita dopo vita, per procedere nel cammino dell’evoluzione. Nascere in un particolare periodo è la conseguenza del cammino percorso, così come nascere in un certo luogo, piuttosto che in una particolare famiglia.

Ed a proposito di questo cito alcuni passi  di Jung dal libro “Ricordi sogni e Riflessioni”: Spesso, sembra che vi sia in una famiglia, un karma impersonale che passa dai genitori ai figli. Mi è sempre sembrato di dover rispondere a problemi che il destino aveva posto ai miei antenati e che, non avevano ancora avuto risposta, o di dover portare a compimento, o anche soltanto continuar, cose che le età precedenti avevano lasciato incompiute.  È  difficile stabilire se questi problemi siano piuttosto di natura personale o piuttosto generale e collettiva.  Io propendo per la seconda alternativa: un problema collettivo, fino a che non è riconosciuto come tale, si presenta sempre come un problema personale e in certi casi si può dare l’impressione errata che qualcosa non sia in ordine nel dominio della psiche personale… Le nostre anime, come i nostri corpi sono composti da elementi individuali che erano già presenti nella catena dei nostri antenati. La novità della psiche individuale è una combinazione variata di componenti antichissimi. Il corpo e l’anima hanno perciò un carattere eminentemente storico e non si trovano a loro agio in ciò che è appena sorto ossia, i tratti ancestrali, si trovano solo in parte a casa loro “.

Dal punto di vista astrologico posso aggiungere che i problemi collettivi sono una emanazione dei conflitti personali; ossia, i pianeti che indicano il nostro temperamento individuale interagiscono con gli eventi che ci troviamo ad affrontare e, nella misura in cui li abbiamo elaborati o integrati si manifestano come conflitto o come opportunità. Tecnicamente parlando i pianeti personali (così come i conflitti personali) si fanno interpreti dei pianeti transpersonali ed in questo periodo i pianeti transpersonali si sono dati un gran da fare per obbligarci ad evolvere, basti pensare che da molti anni solo pochi segni dello Zodiaco sono occupati e tra questi ci sono i segni che maggiormente presiedono all’evoluzione dell’umanità, ossia il Capricorno, l’Aquario e i Pesci che rappresentano gli ultimi segni prima della ripartenza del nuovo ciclo in Ariete. Dunque c’è una situazione di base evolutiva per tutti e su questo non possiamo fare molto.
I pianeti veloci cambiano ogni mese mediamente di segno, segnalando i compiti individuali rispetto ad una situazione generale. Per questa ragione è bene guardare la Luna Nuova di ogni mese perché ci offre una panoramica del mese che andremo ad affrontare.

La Luna di Marzo si fa il 2 Marzo alle 18 e 36 ora italiana ed è una Luna Pescina. Questa è l’ultima lunazione prima della ripartenza del nuovo anno zodiacale in Ariete, ecco perché è così importante. A livello simbolico è il bambino ormai pronto per nascere che aspetta solo la spinta ad uscire ed intanto si mette in ascolto ed in posizione. In termini generali questo ci richiede la Luna Nuova di Marzo, sussurrandoci sottovoce: Sei pronto? Hai assunto la posizione giusta per rinascere? Mai come ora la rinascita è miglioramento e rigenerazione perché siamo permeati dalle energie potentissime ed evolutive del periodo. A sensazione mi sembra una Luna che si basa soprattutto sulle memorie che sono collegate al risveglio di coscienza. Il glifo del Pesci è emblematico, perché composto da due semilune, di cui una guarda verso il cielo ed un’altra verso la Terra ed entrambe sono obbligate a stare insieme perché legate da una linea che non le lascia libere. Quindi materia e spirito sono irrimediabilmente unite insieme e non possono staccarsi ma devono integrarsi, fondendosi, e questa è la parola chiave perché il contrario di integrazione è disintegrazione: non posso vivere la materia senza riconoscerne la spiritualità, pena l’angoscia e l’insoddisfazione perenne.

È una Luna di movimento, dalla fissità dei principi aquariani siamo passati, alla fluidità del possibilismo che si apre a orizzonti infiniti, peculiarità e tormento dei Pesci. È una Luna nel suo regno, i Pesci, sostenuta da Giove e stimolata da Urano a sancire che i nostri bisogni sono chiari e possono essere esauditi a patto che le scorie del passato vengano separate, relegate e confinate nel vecchio mondo. È ancora da lì che arrivano i blocchi, i rallentamenti e i dubbi. Questi ancora frenano il cambiamento, ma si stanno avviando, inesorabilmente al tramonto. Il potere rassicurante che ci derivava da essi si è rivelato una palla al piede. Non è più possibile rimanere congelati negli obiettivi raggiunti ma è necessario metterli al servizio della missione dell’anima per il miglioramento del collettivo. Allora la fatica da fare è proprio quella di affrancarsi dai richiami del passato che, mentre si disgregano sotto i nostri occhi, ci rimandano immagini di strutture un tempo sicure ed ora fuori luogo e fuori tempo.  Proprio il signore del tempo lento, Crono – Saturno, si unisce in questa Luna a Mercurio che presiede al tempo veloce. Siamo in una accelerazione del tempo, siamo in un passato che si deve svecchiare e aprirsi a nuovi paradigmi. Mercurio congiunto a Saturno farà sì che sia possibile dare struttura ad una nuova capacità di interpretazione, che sia in grado di trasformarci da creature agite dagli eventi, in interpreti creativi, che collaborano con le energie con le quali entrano in contatto. Le chances ci sono, ma bisogna coglierle. È vero che Sole e Luna sono vicini a Giove, il pianeta della fortuna e dell’espansione, ma è anche vero che il nucleo dei pianeti in Capricorno è un richiamo potente ad un passato che trattiene e controlla. Forse questo è l’ultimo esame, presto in Capricorno rimarrà soltanto Plutone a proseguire la disgregazione finale di una storia che è arrivata al capolinea. Allora possiamo dire che questa Luna Nuova parla del nuovo mondo, in embrione eppure ormai completo, che si volta indietro  per dare un ultimo sguardo al passato, per poi lanciarsi nel vortice dell’Equinozio di Primavera, senza rimpianti.

Maria Filippone, 23 febbraio 2022
mariafil@libero.it