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ASTROLOGIA, PIANTE E PIETRE

di Paolo Cainelli

Come ben sappiamo dal tema natale è possibile individuare quelli che possiamo considerare i punti deboli della persona. La posizione dei pianeti nei segni, i rapporti che intercorrono tra gli stessi, i nodi lunari, senza addentrarci negli antisci, nei decani, nell’elemento o gli elementi che maggiormente influenzano la persona, ci danno una efficace serie di informazioni con le quali possiamo analizzare i disequilibri energetici che affliggono il tema.

Questi disequilibri si ripercuotono sulla persona su tutti i campi dell’esistenza: fisico, animico, psicologico e spirituale; poi, a seconda delle caratteristiche personali, il disequilibrio si mostra più evidente in uno dei quattro campi. Se ad esempio la persona sarà prepotentemente dominata dall’elemento Terra il disequilibrio si presenterà più evidente in materia, quindi fisicamente. Mentre, se la persona sarà dominata maggiormente dall’elemento Acqua saranno le emozioni a risentirne maggiormente; e cosi via per gli altri due elementi.

Molto interessante ritengo quindi essere la possibilità di prevedere, e dunque cercare di porre rimedio a tutti quegli aspetti disarmonici e disequilibrati che il tema natale ci evidenzia, quali: “prove” da superare, fatiche, esperienze dolorose, malattie, che nella loro essenza sono evidenti nello stesso tema natale personale. Dobbiamo a tale proposito ricordare che il tema natale non è altro che la fotografia energetica ed archetipale del nascituro, nel momento in cui egli respira per la prima volta da solo ed i suoi polmoni immettono nel sangue l’ossigeno, che il cuore separa tra i sistemi arterioso e venoso. Tale operazione viene evidenziata nel tema dalla linea degli equinozi, ai capi della quale troviamo Ariete, come dispositore del sangue e della sua creazione e rigenerazione primaverile; dall’altra troviamo Bilancia, quale dispositore della depurazione del sangue attraverso i reni. Questa fotografia energetica, che chiamiamo tema natale, “scattata” o meglio rilevata attraverso le effemeridi al momento della nascita, stabilisce le caratteristiche che saranno poi tipiche della persona durante il trascorrere del tempo: la naturale predisposizione o inclinazione della persona titolare del tema a vivere determinate vicende o subire determinati squilibri (che oggi chiamiamo malattie) come visto, scaturisce proprio dalle peculiarità dell’individuo assegnategli al momento della nascita. Quest’ultimo, cosi come il luogo, è quindi un punto cardine di tutto il sapere astrologico, che non riguarda solamente l’uomo, ma ogni evento. In merito a questo un antico proverbio ci ricorda che: “chi ben inizia è a metà dell’opera”, ovvero la scelta di un momento più o meno propizio, più o meno congeniale per iniziare un’operazione, ne determinerà le caratteristiche specifiche e quindi la riuscita più o meno buona. Sarà quindi sconveniente iniziare nel momento sbagliato, cosi da dover “nuotare contro corrente” piuttosto che seguire il flusso della natura ed essere agevolato da esso.

Questo vale in particolar modo per tutto quel genere di operazioni che noi cerchiamo di mettere in pratica per “forzare il cielo” al fine di riequilibrare quegli aspetti energetici disarmonici presenti nel tema natale.

Ipotizziamo, ad esempio, di voler rimediare ad un problema all’interno del nostro tema; supponiamo di avere un pianeta in esilio o in caduta all’interno di uno specifico segno. Per semplificare, un pianeta mal messo nel segno porterà squilibri sia al pianeta stesso che al segno che lo ospita, di conseguenza ne risulteranno indeboliti ed afflitti entrambi. Quando, sempre ipoteticamente, Mercurio viene a trovarsi in esilio nel segno dei Pesci si è di fronte al duplice problema dell’indebolimento sia del pianeta riferibile al sistema nervoso ma anche ai polmoni ed al pancreas, cosi per il segno dei Pesci, con ripercussioni sul sistema nervoso simpatico e parasimpatico.

Tutto questo è quindi ben visibile, anche se a volte non troppo semplice nell’interpretazione, all’interno del tema natale personale di ognuno di noi. Possiamo si prevedere le nostre debolezze ma possiamo curarle? Possiamo pervenire ad un rimedio per guarire o per lo meno alleviare le nostre pene spirituali, mentali, emozionali e fisiche?

Certamente è possibile fare molto in tutti quei casi dove la “malattia” non abbia origine karmica, caso nel quale difficilmente si potrà aiutare chi deve superare quel genere di prova se non, forse, alleviando quando possibile la sofferenza, sempre intesa su tutti quattro i piani dell’esistenza.

La natura ci mette a disposizione tutto il necessario affinché noi possiamo correggere, migliorare, quella serie di aspetti negativi e dissonanti presenti nel tema in maniera “soft”. Questi strumenti sono in primis le piante. Esse infatti, rispetto ai minerali, ai cristalli ed ai metalli sono esseri già più evoluti, anche se sicuramente più lontani dall’archetipo primordiale puro, quale invece può essere il metallo o la pietra. Per questa ragione meno “potente”, ma già entrate a far parte di quel vortice di vita ed energia tipico degli esseri a coscienza maggiormente evoluta quali l’uomo e per questo più simile a lui. Per questo motivo molti alchimisti consigliano l’uso della pianta piuttosto che della pietra.

La cristalloterapia, che sta prendendo sempre più piede in questo periodo, forse più per un fatto di “moda” che per una reale conoscenza delle potenzialità insite nel regno minerale, porta con sé numerosi pericoli, dati principalmente dal fatto che, non riuscendo noi a misurare in modo convenzionale gli effetti della pietra sull’uomo, tendiamo a sottovalutarne potenza e pericolo; invece, in riferimento alla pianta, nonostante il suo effetto energetico sia meno potente, ne conosciamo i possibili effetti nefasti nel caso si tratti di una specie velenosa assunta per errore; cosi come i benefici che può portare una droga assunta in maniera corretta. Dobbiamo tenere presente che è radicata in noi uomini una tradizione popolare che si perde nella notte dei tempi sull’uso medicamentoso e rituale delle piante, mentre per l’uso delle pietre, per la verità altrettanto o forse più antico, tutto il sapere è stato velato, celato in testi criptici ed allegorie di difficile comprensione;questo proprio per evitare di commettere, usando le pietre, degli errori di difficile correzione successiva. Come si dice, è facile scottarsi con il fuoco. E molte delle pietre che vengono usate in maniera del tutto inconsapevole durante le sedute di cristallo terapia rappresentano davvero il fuoco fatto materia, come archetipo Saturnino, ed assieme a lui gli altri sei archetipi principali.

Ritengo quindi che sia più intelligente e appropriato per l’uomo di oggi, avvicinarsi ai rimedi di natura per la correzione dei propri squilibri natali, usando come mezzo le piante e non le pietre. A nessuno di noi infatti verrebbe in mente di assumere qualche tintura o qualche oleolito a caso, senza aver consultato un esperto o senza essersi documentato a dovere; anche se, ad onor del vero, la stessa cosa non si può dire per l’utilizzo delle piante a scopo rituale, dove sembriamo dimenticarci che per analogia i pianeti sono legati agli organi e che quindi per curare un determinato pianeta potrò, anzi dovrò, usare la pianta che cura il mio organo legato a quel pianeta. E la stessa pianta potrà “chiamare” quel pianeta; la scelta non è quindi casuale. Ma se tutti riusciamo a comprendere che ogni pianta ha una sua caratteristica precisa, una sua peculiarità, una sua prerogativa, e si lega in maniera più o meno pura ad una potenza zodiacale e funzione planetaria (una o più per la verità), perché non riusciamo a comprendere che allo stesso modo, ma con ancora maggiore potenza, anche le pietre hanno precise caratteristiche e precise peculiarità, e non possono e non devono essere usate a caso sul nostro corpo? Come mai la maggior parte delle persone che si approcciano al mirabolante mondo, passami il termine, dell’esoterico non si cura del fatto che le pietre, per il proprio o altrui uso, non possono essere scelte secondo il criterio del “scegli quella che ti chiama! Ascolta il tuo maestro interiore”? Io ti chiedo: se avessi dei crampi allo stomaco e desiderassi farli passare, sceglieresti una tisana fatta con delle piante specifiche, o scenderesti nel prato sotto casa lasciando che sia il maestro interiore a decidere per te quelle che ti faranno passare i crampi? Forse potresti avere fortuna, e tornare con malva e camomilla. Forse sfortuna, e tornare con colchico e belladonna.

Credi forse che con le pietre la questione sia diversa, solo perché le appoggiamo sul nostro corpo invece di ingerirle? Non è cosi, rifletti; la pietra appoggiata sul tuo corpo viene a trovarsi a diretto contatto col corpo energetico umano, il più aderente dei quattro (sette in realtà) corpi principaliappena sotto la pelle e, specularmente, appena sopra. Quindi per agire sul nostro corpo non deve nemmeno essere demolita nelle sue componenti primordiali come avviene per la pianta durante la digestione; la pietra è subito li, direttamente influente nel campo energetico appena sopra la nostra pelle secondo l’archetipo planetario e zodiacale che rappresenta. L’uso casuale delle pietre, magari a diretto contatto con qualcuno dei nostri principali centri energetici quali i chakra o sopra i punti di passaggio dei MO energetici va a dare risultati casuali. Forse utilizzando una pietra di fuoco potresti apportare del benessere generale al tuo stato psico-fisico, ma forse la stessa pietra, in presenza di una forte componente saturnina, potrebbe creare una situazione di scontro caldo-freddo, o energia-blocco che invece di aiutare va a creare quel genere di problema che nella natura si manifesta sotto forma di calcoli.

Ecco quindi come, ritengo, sia ancor maggiormente doveroso prima di utilizzare una pietra, il compito di documentarsi sulle sue proprietà, senza accontentarsi di spiegazioni generiche che non trovano alcun appoggio astrologico o alchimico, e a dire il vero nemmeno razionale, quali ad esempio “questa pietra toglie la paura dell’ignoto; questa pietra porta fortuna in amore”. Chiediti: come fa?

Certo, non è semplice. Perché una valida riposta a questa domanda prevede necessariamente la conoscenza di alchimia ed astrologia a livello profondo.

Con le piante invece è più semplice, perché il loro utilizzo è tradizionalmente spiegato e raccontato, ed oltre all’astrologia, la spagiria e l’alchimia come fonti di conoscenza relativa alle piante, troviamo ovunque diffuse l’erboristeria e la farmacia, che, pur partendo da un punto di vista completamente differente (la molecola e non il principio vita) pervengono allo stesso risultato d’impiego. Si corrono quindi meno rischi, perché ci si può documentare meglio ed in maniera più rapida e completa, e non ci si deve affidare, con le piante, al maestro interiore o, peggio, a quello improvvisato.

Non sottovalutare la potenza delle pietre quando ti offriranno una seduta di cromo terapia, cosi come non sottovaluteresti l’opportunità di bere l’estratto di una pianta che non conosci. Usa sempre il ragionamento. Questo il mio consiglio.

 

Paolo Cainelli

Astrologia e benessere

mail: astrologiaebenessere@gmail.com
sito: www.astrologiaebenessere.it

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