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Nello spazio siderale dell’eterno infinito presente dimorano frequenze e armoniche emanate dalla Sostanza Prima che, intersecandosi in miriadi di incroci e connessioni, creano mondi in divenire. Dapprima sono mondi invisibili, in seguito alcuni di essi si rivestono di un corpo d’espressione materico ed entrano a tutti gli effetti nel limite di uno spazio-tempo retto dal tempo lineare tripartito in passato presente e futuro. Questa tripartizione si riflette anche a livello spaziale con le tre dimensioni lunghezza larghezza altezza.
La nostra essenza che ha scelto di fare esperienza in questa tridimensionalità materiale, si è auto determinata a sottostare al concetto di limite nel momento stesso in cui ha assunto una fisicità.
Astrologicamente il pianeta che impersonifica il concetto di limite è SATURNO .
Dalla nostra prospettiva terrestre è l’ultimo pianeta visibile a occhio nudo, infatti per osservare i pianeti oltre la sua orbita occorrono telescopi e strumenti ad alta tecnologia. Saturno è quindi la Porta tra il visibile e l’invisibile, addensa le vibrazioni invisibili in arrivo dai confini del sistema solare e conferisce loro una forma; al tempo stesso ne distrugge la struttura quando la forma è ormai decaduta e troppo invecchiata per operare nella materia.
È un movimento continuo, un respiro incessante, vitale, magico, operante a tutti i livelli e realizzato secondo gli infiniti cicli cosmici, dal più breve mensile della nostra luna al più galattico lungo miliardi di anni dei vari sistemi stellari.

Ogni cosa animata o inanimata, visibile o invisibile, ha una sua specifica frequenza e quindi emette un suono che può essere udibile o non udibile a seconda della sua lunghezza d’onda. Nei limiti ‘conclamati’ della realtà materica, la Vita evolve sé stessa tramite la Forma. Quando Forma e Sostanza sono perfettamente integrate una nell’altra, vibrano all’unisono e possono così essere informate dalla musica di cosmica origine, la Musica delle Sfere, per ritornare alla Fonte da cui sono partite e, dopo aver forgiato sé stesse secondo il principio evolutivo della Coscienza, fondersi nuovamente con il Suono Primordiale che le ha emanate. Noi facciamo parte di questo meraviglioso processo!

Poiché il Cosmo è in noi e noi siamo il Cosmo, le note di Dolcezza che accoglie e di Ardore che infiamma vibrano nello spazio e ci appartengono. Quando permettiamo loro di attivarsi dal cuore e pervaderci fino a toccare il limite estremo della nostra fisicità, la pelle, ecco che allora prendono forma nella nostra realtà materiale costruendo le nuove fondamenta del Mondo che sta risorgendo dopo che tutto il Vecchio è andato distrutto. In questo stato dell’essere siamo in piena sintonia con l’Accordo Primigenio, origine dell’Universo, che opera per stabilire su tutti i livelli dimensionali Bellezza Amore Armonia.
La Dolcezza Materna e l’Ardore Paterno uniti in un unico accordo, creano tutte le altre armonie di accoglienza e coraggio, protezione e iniziativa, contemplazione e lungimiranza. È così che la Vita, unica e mai uguale a sé stessa, pulsa dal centro e informa di Sé ogni cosa che crea.
Questo eterno divenire è rappresentato astrologicamente da NETTUNO , pianeta che personifica la Musica fisica e metafisica, nel suo domicilio Pesci rappresenta l’Onda senza inizio né fine, perennemente al servizio dell’Evoluzione.Nettuno rappresenta l’insondabile, il senza-forma, ma al tempo stesso è il costante movimento ondulatorio  con cui l’UNO si propaga nello spazio secondo frequenze tra loro differenti ma armonizzanti e tendenti all’unisono.
Noi siamo quindi attraversati dal Suono di queste armonie cosmiche, inudibile all’orecchio fisico perché di elevatissime frequenze, che dal mondo nettuniano della non forma arriva al mondo formale saturnino dove si addensa e assume infinite identità materiche.
È il mondo della realtà materiale in cui viviamo con la specifica identità che abbiamo scelto di assumere. Precipitando nel mondo della Forma ci identifichiamo in un corpo fisico per fare esperienza di una vita terrena che, secondo i principi astrologici, non può che divenire secondo il modello planetario del suo primo respiro. Quell’istante viene registrato da tutte le nostre cellule che da quel momento in poi saranno ‘informate’ secondo quelle linee-guida. Il Tema Natale è dunque la fotografia di un’istante cosmico che diviene attraverso il nostro vivere quotidiano.

“Allo stesso modo in cui
nel giorno che nascesti
il Sole si offrì al saluto dei Pianeti

così in seguito crescesti in base  alla Legge di quell’ora
così deve essere
sfuggire non puoi
Già lo dissero profeti e sibille
e nessun tempo
nessuna forza
può cambiare

la forma già coniata
che vivendo si evolve.”

 dagli ‘scritti orfici’ di Goethe

 Ognuno di noi nasce con uno spartito inedito che riflette i movimenti celesti. È una melodia che non può essere eseguita da nessun altro se non noi stessi, siamo noi i fautori degli eventi della nostra vita, delle miserie o delle gioie, poiché esse si producono in base all’interpretazione che diamo a quell’originale disegno planetario che ci appartiene. Il Tema Natale diventa la matrice di ogni evento che viviamo. Grazie al nostro ‘esser qui’ edificato da Saturno, l’Onda evolutiva di Nettuno diventa particella. Così Saturno e Nettuno, uniti, danno vita alla nostra esperienza terrena.
Grandioso!

Saturno – collage Laura Bottagisio

La Ruota Zodiacale dei Dodici Segni diventa il pentagramma, i Pianeti sono le note musicali, gli aspetti esprimono gli accordi armonici o dissonanti che eseguiremo nello svolgersi della nostra vita. Interessante dar voce a molti astrologici che nella lettura del Tema Natale propongono l’evidenza dei talenti negli aspetti armonici di trigono e sestile, mentre nelle quadrature ed opposizioni vi trovano il Karma e quindi le dissonanze da riequilibrare.
Nel lessico musicale ogni nota detiene una particolare e unica sonorità che riflette un frammento dell’insieme di tutti gli armonici che da quella nota scaturiscono, e che vanno a risuonare con quelli prodotti da ogni altra singola nota, in una sinfonia infinita e multidimensionale.
Così come un brano musicale composto da una mente capace di cogliere tale frequenza armonica ci veicola la Bellezza e l’Armonia del Creato, allo stesso modo i Pianeti, nel loro ciclico danzare attorno al Sole, compongono una melodia celeste che costantemente ci raggiunge e attraverso i nostri corpi sottili, ci compenetra. Dipende da noi sintonizzarci su quella frequenza d’Amore, silenziando la mente e mantenendoci in ascolto con cuore aperto.

A volte nell’interpretare la nostra musica il suono diventa rumore, e mentre il primo scaturisce da un’onda regolare e riconoscibile, il secondo produce onde irregolari e spezzate. il Suono esprime un Valore percepito dalla psiche sulla quale esso ha una profonda influenza, il Rumore frammenta la psiche e le crea fastidio. Questa differenza è stata ben evidenziata da Emoto Masaru con i suoi esperimenti sul potere guaritore dell’Acqua di cui noi siamo composti per oltre il 70%.
Ascoltare brani musicali composti da coloro capaci di percepire le armonizzazioni di cosmica origine, riporta in equilibrio le nostre acque interiori, produce guarigione e benessere a tutte le nostre cellule poiché, come ha affermato Rudolf Steiner:

«Il musicista compositore trasforma incoscientemente in suoni fisici, il ritmo, le armonie e le melodie che durante la notte egli ha percepito nella dimensione temporanea ove dimorano gli spiriti puri (devachan), e che sono rimaste impresse nei suoi corpi sottili. Questo è il misterioso rapporto tra la musica che risuona nel fisico e l’ascolto della musica spirituale durante la notte. La musica fisica non è che la copia della realtà spirituale. Come l’ombra sbiadita sta in confronto all’uomo vivo, così la musica-ombra fisica sta alla vera musica-luce spirituale.» (Rudolf Steiner, L’essenza della musica, conferenza di Colonia del 3 dicembre 1906)

 Ciclo di Saturno e Nettuno
Il ciclo di Nettuno è di 168 anni, quello di Saturno di 30 anni. Nel loro ciclo composto essi si congiungono ogni 36 anni sottolineando le tappe di trasformazione e i tempi della completa metamorfosi del mondo formale in cui si sciolgono le incrostazioni (Saturno) che non permettono all’Onda di Vita (Nettuno) di fluire nella densità della materia.
Una loro interessante congiunzione è avvenuta in Aquario nel 1846. Cinque anni prima, nel 1841, è nato Antonin Dvorak famoso musicista e compositore. In quell’anno i due pianeti stavano già dialogando tra loro in un rapporto privilegiato poiché si trovavano uno nel domicilio dell’altro, Saturno in avvicinamento alla congiunzione transitava in Sagittario (domicilio di Nettuno) e Nettuno in Aquario (domicilio di Saturno). 

                           La loro congiunzione in Aquario ha decretato, soprattutto grazie a Sigmund Freud, l’acquisizione delle pulsioni profonde che condizionano la nostra psichicità e ha attivato la ricerca delle dinamiche che governano il nostro mondo interiore, da quelle più istintuali a quelle più spirituali.
Molto interessante notare che quando Dvorak nel 1893 compose la sua nona e ultima sinfonia che chiamò ‘La Sinfonia dal Nuovo Mondo’, Saturno e Nettuno si trovavano dei due segni d’Aria, Gemelli e Aquario, in rapporto di trigono. Trasferito nel lessico musicale, il rapporto di trigono può essere ricondotto all’intervallo di Quinta, perfetta armonizzazione all’interno di un’Ottava.

Ora, trascorsi i 36 anni dalla loro ultima congiunzione del 1989 in Capricorno, i due pianeti si ricongiungeranno a 0° Ariete nel 2026. Sarà l’inizio di una nuova attivazione, esaltante, trasformativa, purificante, profondamente connessa all’Era di Aquario in cui siamo appena entrati, ai suoi nuovi paradigmi di Bellezza Amore Armonia che ci condurranno dall’ego inferiore al Sé Superiore.

Prepariamoci fin da ora a questa nostra profonda metamorfosi!

Laura Bottagisio, maggio 2024