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20 marzo 2021:
il Sole entra nel segno dell’Ariete e inizia il nuovo anno zodiacale. Dunque è il tempo della rinascita e della ripartenza. Inutile dire che, mai come ora abbiamo tutti bisogno di fiducia per ripartire e  di giusti propositi per poterlo fare. L’ingresso del Sole in Ariete si presenta con la congiunzione di Venere in casa X^, tempo di manifestazione della propria capacità di autonomia e maturità. L’IO individuale è chiamato ad esprimere all’esterno, l’espressione di una identità cresciuta e finalmente manifestabile. Quando questo senso di individualità è strutturato  e presente, il positivo emerge facilmente e ci si sente in armonia. Questo Sole in Ariete interagisce e dialoga con il pianeta dominante dell’Ariete, Marte che si trova in Gemelli, trigono a Saturno e quadrato a Mercurio; come dire che  le insicurezze sono soprattutto mentali e, che le elucubrazioni cupe, non neutralizzate, inquinano l’interpretazione degli eventi e  tolgono forza e fiducia alla ripartenza. I presupposti  per essere in armonia ci sono stati forniti, ma possiamo trovarci nudi e soli alla meta. Quanto ci turba trovarci in vetta a  guardare il mondo sottostante? Questo mondo di cui abbiamo fatto parte  e che vuole a tutti  i costi un passato, da cui ormai si può solo trarre la giusta esperienza, per proseguire senza rancore verso altri  lidi. Un esempio del passaggio del Sole in Ariete, che mi aveva colpito tantissimo, ai tempi dei  miei  studi, era  quello secondo cui, in primavera tutte le  gemme spuntano ognuna “separata” dall’altra, ognuna prendendo coscienza di sé, ognuna come manifestazione del proprio, personale, ciclo precedente.  Portiamo ed applichiamo questo esempio a noi stessi. Prendiamo coscienza di noi stessi, consapevoli di  essere la manifestazione del ciclo precedente, in cui eventi straordinari,  ci hanno condotti a trovare  risorse e alternative, per non soccombere. Questi eventi ci hanno deragliati da una norm
alità che, per quanto insoddisfacente, ci faceva sentire al sicuro.

Ed eccoci qua ora, un po’ smarriti e timorosi a mostrare il tipo di “gemma” che siamo riusciti a diventare. Magari sbirciamo  tra le gemme più vicine per vedere che non siano troppo diverse da noi ma, e questa è prerogativa dell’Ariete, comunque ci esprimiamo, comunque portiamo la nostra propria, speciale e unica espressione all’esterno. La differenziazione è ben raccontata dalla presenza di Marte e Luna nel segno dei Gemelli, entrambi ben sostenuti dai pianeti in  Aquario.  Se osservo il Marte in Gemelli, mi viene immediatamente da pensare alla forza delle idee, quelle ben strutturate che, alimentando il desiderio lunare, ne permettono la realizzazione. Ci  sono  ancora  alcuni impedimenti a questa realizzazione, occupando sia Marte che la Luna la casa 12^. Però possiamo dire che ci sono tante, buone idee, ben strutturate che aspettano solo il tempo giusto per uscire  allo scoperto ma,  non sarà necessario aspettare molto, già la primavera ci aprirà nuove strade e buone possibilità. Marte è un pianeta rapido ed i Gemelli sono sufficientemente impazienti da supportare la sua rapidità. Tra l’altro anche  l’Ascendente si trova nel segno dei  Gemelli, negli ultimi gradi ad indicare che  non sarà un anno di stasi ma, un anno effervescente e di movimento.
 Altri valori che fanno ben pensare, sono i molti pianeti nel loro settore, a partire da  Plutone in 8^, Giove in 9^, Urano in 11^ e Luna in 12^, oltre al fatto che Nettuno è nel suo domicilio  e Saturno pure. Vi assicuro che non  è cosa da poco e che non è  tanto frequente. Una piccola ipotesi di lavoro può essere che o si metteranno o metteremo, tante cose al loro  posto. Con questo non intendo dire che sono tutte rose e fiori, veniamo da un periodo, inutile ricordarlo, dove anche solo  il normale risultava impossibile e non possiamo pensare che, un  colpo di spugna, cancelli, come per incanto, tante difficoltà. Ma, dal caos da cui stiamo  rinascendo, saremo in grado  di mettere tanti tasselli al posto giusto. Da qualche mese, stiamo assistendo alla quadratura tra Saturno e Urano nel cielo.

La mitologia ci tramanda che Saturno era il figlio di Urano, colui che lo ha evirato e spodestato per prendere il suo posto e, guarda caso, per fare pure peggio di lui. La storia si ripete e, spesso, se ne ripetono gli errori, senza farne la giusta esperienza e questa mi sembra la chiave corretta. I due Titani creano tensione nel cielo e noi ne siamo  i testimoni incarnati. Cosa stiamo facendo del nostro passato? Quello che ci ha ferito, evirato, è stato integrato o genera rancore e sete di vendetta? Non sto dicendo di porgere l’altra guancia, sto dicendo di considerare che, specie le prove che abbiamo dovuto affrontare, sono scelte dell’anima, fatte già prima di venire al mondo. Sono lezioni da seguire e insegnamenti da apprendere per evolverci. E Saturno è proprio il signore del Karma che, nel segno dell’Aquario, pretende valori etici per il bene comune, per i quali sarà necessario ed opportuno applicare principi rivoluzionari. Ed è qui che si gioca la tensione tra i due pianeti. Il nuovo, il rivoluzionario che Urano rappresenta, si trova da tempo nel segno del Toro, quieto e conservativo. Quindi una rivoluzione dei principi di staticità, rappresentati dal Toro, è già in atto da qualche anno. La quadratura di Saturno, impone che questa rivoluzione diventi strutturabile, non fine a sé stessa. Dovremo essere ben consapevoli che il vecchio non rinnovabile, non troverà collocazione nella Nuova Era e questo spiega la quadratura, ad indicare che dei tagli, delle separazioni e delle chiusure saranno inevitabili.  Intanto il Nuovo avanza, progetta e si esprime. Può essere un elemento di spaccatura, ma sarà sempre un elemento di guarigione, visto in un ottica più ampia e più a lungo raggio. Non rendiamoci portatori di un vecchio che non è in grado di stare al passo con i tempi o di un nuovo che non si è migliorato a sufficienza per paura del futuro.

La quadratura tra i due, è la prova del nove e nel corso di tutto l’anno zodiacale la dovremo affrontare, ognuno nel proprio percorso di vita. Che possiamo fare? Guardare oltre i cocci che questo periodo terribile ha disseminato, perché tra le crepe delle spaccature troveremo nuove gemme che cercano di venire allo scoperto, facciamo loro spazio e diamo loro le cure necessarie.

Contemporaneamente onoriamo la nostra storia, recuperando da essa tutto il buono possibile, ci è servita certamente da esperienza e, pure nei suoi squilibri, ci ha obbligati ad un’evoluzione personale in nome del bene comune. Nettuno dal canto suo, pur trovandosi nel suo segno non ha alcun appoggio. Coi suoi ideali di trascendenza ha inondato il nostro mondo, ma continua a ribadire la stessa domanda: quanto ci crediamo nella mancanza di confini che esso rappresenta? Quanto percepiamo di essere collegati gli uni, agli altri? Forse non è collegato agli altri pianeti, perché il risveglio spirituale di cui va parlando, dal suo ingresso in Pesci, ora in particolare, richiede un ricongiungimento con la nostra essenza,  quella che ci distingue dalla massa, per condurci verso l’infinito informe da cui proveniamo. Da qui possiamo forse ricavare la giusta ispirazione, quella da cui la gemma che abbiamo scelto di essere trae la sua missione.

Maria Filippone, 18 marzo 2021
mariafil@libero.it