Se l’Astrologia mi fosse raccontata…

Una volta, tanto tempo fa, Madre Terra nutriva ancora del suo seno gli Uomini ch’erano allora  soltanto bambini e sentivano ancora vibrare nei loro cuori tutta la Saggezza che rivelava la Natura…….

Un bel giorno, un bell’ Arcangelo scese dalle stelle, illuminando il cielo e la terra con le sue magnifiche ali di luce. In un giardino seminato di fiori si pose, tenendo nel fondo del suo cuore un calice nel quale bruciava il fuoco sacro. Questo magnifico tesoro brillava, come un diamante, di mille luci. In ciascuna delle fiamme volteggiavano delle stelle, una più bella dell’altra. Ma tra tanta bellezza, una di loro era luminescente e tutte le perle d’oro e d’argento danzavano intorno a lei come un nastro al vento. La sua luce era tale che solo uno sguardo puro poteva contemplarla e un cuore aperto sentire il suo calore. Tutte le stelle erano attirate da questo splendido astro chiamato Sole. Questo Arcangelo chiamato Uriele, regalò così all’umanità il dono più prezioso affinché si ricordasse per sempre del legame d’oro che unisce il cielo e la terra, e che non dimenticasse la sua vera origine. Questo divino tesoro poteva soltanto essere offerto a una persona dal cuore innocente e profondo come la Saggezza. Così fu affidato ad un grande Mago, il più grande tra i Maghi.

Questo Mago era in fatti uno stregone buono che aveva il compito di guidare il suo popolo verso contrade ove regnavano le virtù di amore e di libertà. Questa offerta celeste portava il nome di Astrologia, figlia degli Dei, ed era scolpita nella Saggezza. Si svelava, come l’aurora si sveglia, solo a chi ne era degno. Così grazie a questo legame invisibile, tutta la natura ne celebrava gli elogi e tutti i piccoli esseri che la popolavano si mettevano all’opera. Gli Gnomi lavoravano la terra, le Ondine purificavano i fiumi e i laghi, gli Elfi profumavano l’aria e le Salamandre  riscaldavano l’atmosfera. Tutti gli elementi operavano all’immagine dell’Universo che si specchiava nella Natura, perfino nei cristalli di neve fatti a somiglianza delle stelle dipinte nella via lattea.
L’umanità ancora molto giovane era legata al ritmo delle stagioni dietro le quali sapeva riconoscere l’impronta del mondo angelico. L’Astrologia nata dalla schiuma di luce, guidava gli abitanti della Terra e riversava in una pioggia di stelle tutte le forze necessarie alla crescita.
Poi il tempo passò e le stagioni cambiarono, gli Uomini crescevano fino a diventare adulti ma, come ogni adulto, persero il cuore di fanciullo. L’innocenza con la quale portavano lo sguardo sulle perle di madreperla argentata, si scurì, cedendo il posto all’oblio che le avvolse della sua ombra. L’umanità rosa dal dubbio non sapeva più leggere la scrittura celeste nell’Astrologia, figlia degli Dei. Fu allora dispersa e gettata ai confini dell’Universo dove cadde in uno sonno profondo. Fu presa da pensieri sempre più freddi e pungenti come rovi, e solo il soffio caldo dell’amore saprà liberarla da questo sinistro sortilegio.
Madre Terra  perse allora del suo splendore, le pietre diventarono sempre più silenziose, i fiori non profumavano più le praterie, gli alberi si svuotarono della loro forza e le acque si scurirono. Il mondo si rattristava nel vedere tanta bellezza appassire, tanto vigore intiepidirsi, tanta verità morire.
Le stelle del firmamento piangevano  a volte anche di giorno, e così immensa era la disperazione che il Sole si nascondeva dietro la Luna. La vita sembrava sparire e la luce si indeboliva man mano che apparivano degli strani abitanti sulla terra. Questi abitanti somigliavano a dei robot, pensavano tutti allo stesso modo, non sentivano più la vita nei loro cuori, di fatto erano diventati degli automi, delle macchine. Avevano perso il loro bene più prezioso…… l’amore della Saggezza.
Malgrado così tanta desolazione il Cielo continuava a  credere nell’umanità e le mandava dei segni. Delle stelle cadenti apparivano  qua e  là per far sì che un giorno un essere si ricordasse di provenire da questo mondo luminoso. Poi, un giorno, un bimbo che non era uguale agli altri perché sentiva l’amore protettore del suo Angelo, si ricordò. Si ricordò così bene della figlia degli Dei, dell’Astrologia, che volle dividere questo amore della Verità. Allora si mise a cercare, ma gli adulti non capivano nulla della sua storia, credendo che fosse leggenda e superstizione. Pensavano che l’Astrologia era destinata solo a leggere l’avvenire o essere utile per risolvere solo i problemi materiali. Ma questo bambino sapeva nel suo profondo che l’Astrologia celava i Misteri della vita che era fonte di guarigione e che conteneva le risposte alle sue domande : da dove vengo ? chi sono?  qual’ è la mia meta su questa terra ?

Da allora, questo bambino diventato adulto non ha avuto tregua nel  ritrovare chi, come lui, ha saputo conservare preziosamente il ricordo della sua vera identità portando, nella coppa del proprio cuore, l’amore che ci lega alla Terra, al Cielo e alla Luce..

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Laura Bottagisio

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