L’Eterna Giovinezza

di Laura Bottagisio

Convegno di Studi Astrologici Morpurghiani
Milano, 19 maggio 2018

 

“Allo stesso modo in cui
nel giorno che nascesti
il Sole si offrì al saluto dei Pianeti
così in seguito crescesti in base  alla Legge di quell’ora
così deve essere
sfuggire non puoi
Già lo dissero profeti e sibille
e nessun tempo
nessuna forza
può cambiare
la Forma già coniata
che vivendo si evolve.

dagli scritti orfici, ‘Urworte Orphish’ di J.W. von Goethe

Così scriveva Goethe nell’ottobre del 1817.

Nessun tempo e nessuna forza può cambiare la forma già coniata che vivendo si evolve”: che meraviglioso e rassicurante input per noi che nella forma viviamo! Ci dà l’esatta percezione dello scorrere del tempo nella dimensione densa quale è la materia, in cui siamo immersi e in cui si svolge l’intero cammino di questa nostra vita.

L’idea iniziale per elaborare questa ricerca era di percorrere la sequenza zodiacale e i conseguenti rimbalzi planetari secondo la descrizione di Lisa Morpurgo sull’input biologico di cui ogni segno zodiacale è portatore, per verificare le linee-guida del condizionamento biologico che determinano la scelta di ricorrere alla chirurgia plastica. Nel cammino alla scoperta di questo mondo mi sono poi resa conto che esso è davvero molto poliedrico e variegato per poter essere compresso in poche e brevi descrizioni. Mi sono allora orientata verso i Pianeti focalizzandomi su alcuni di essi.

Di generazione in generazione ci portiamo appresso il senso del limite che permea ogni nostra cellula e che spesso ci impedisce di rivolgere lo sguardo all’orizzonte e oltre, verso un futuro che privilegia la saggezza e il riconoscimento che, inevitabilmente, passo dopo passo ci prepariamo ad un’altra vita poiché quella umana è caduca, cioè provvisoria, precaria, temporanea, transitoria, momentanea, passeggera, fugace, peritura, effimera. Tutti questi aggettivi ci riconducono all’energia instabile di Mercurio che dovrebbe scandire il ritmo veloce del tempo. La ricerca dell’eterna giovinezza non può che partire proprio da lui, pianeta dalle contradditorie sfaccettature, inafferrabile, senza patria, un arlecchino che in scena appare e scompare alla vista a suo piacimento, a volte a un solo schioccar di dita, nell’istante di un respiro! Porre ostacoli a questo incessante dinamismo è come impedire il respiro stesso della vita.

Nelle sue quattro sedi astrologiche di morpurghiana metodologia, Mercurio ben descrive il processo con cui la Vita si offre a noi in uno scambio senza soluzione di continuità. In Gemelli, Vergine, Scorpione, ed infine in Cancro B, ci propone un viaggio interessante e ci offre dei tasselli in più verso la conoscenza del mistero della vita umana.

Nelle sue due prime posizioni, Gemelli e Vergine, Mercurio è indiscusso protagonista della dinamica della croce mobile che ci descrive come il movimento in uno spazio tridimensionale crei il Tempo, cioè la quarta dimensione. E’ il primo approccio con la vita materiale che necessita di una corporalità idonea, braccia e gambe ci servono per muoverci e prendere possesso dello spazio. Con Gemelli e Vergine siamo ancora nei segni sotto l’orizzonte, e quindi immersi in una densità strettamente legata al fare, al possedere, all’acquisire una realtà materiale che Sagittario e Pesci ci obbligano poi a trascendere regalandoci sprazzi di una più leggera vibrazione, legata ad uno spazio-tempo che possiamo percorrere solo con altri mezzi, a nostra disposizione fin dalla nascita.

Nella terza posizione Scorpione, sua esaltazione, Mercurio sale agli onori di un seggio più impegnativo poiché cambia tonalità per entrare a far parte della musicalità della croce fissa, croce del desiderio all’incarnazione e alla trasmutazione. L’asse Toro/Scorpione ci indica prima di tutto l’annidamento dello zigote nell’utero materno, generato poi come figlio-Mercurio.
La sua quarta posizione in Cancro B, è il risultato del ribaltamento dei domicili dei due luminari e quindi dello spostamento del Sole dal suo domicilio B che va ad esaltarsi in Scorpione. Cancro è il segno d’acqua della croce cardinale, è la matrice di ogni nostra memoria cellulare, crea l’impianto su cui, e in cui, il futuro nascituro si indentificherà assumendo le caratteristiche peculiari che lo contraddistinguono da ogni altro essere (Sole B). Mercurio in Cancro B ci parla di IDENTITA’ e opera in trasparenza per portare alla luce l’accordo stridente da reintegrare armoniosamente nella perduta fluidità della melodia originale.

 

Quando la mobilità di Mercurio non è soddisfatta, l’impedimento al movimento crea quella fissità che può sfociare nel mantenere saldamente ‘l’immobilità del tempo’, paradosso che spesso determina il ritmo della nostra vita, in cui la forma non si evolve ma viene costretta a immobilizzarsi in una sospensione temporale: l’eterna giovinezza, appunto!

L’inerzia al divenire insito nei due domicili mercuriali della croce mobile –gemelli e vergine- mantiene la sua ragione di esistere quando non viene attivata la vera e più profonda funzione del pianeta nello Scorpione, sua sede esaltatoria. Scorpione è il segno alchemico della trasmutazione, processo che vede l’energia grossolana subire una tale metamorfosi da cambiare di stato, dal pesante piombo saturnino al luminoso oro solare. Per dare libera espressione a questo processo, è assolutamente necessario superare uno scoglio per noi esseri umani quasi insormontabile: il tabù di ciò che definiamo ‘morte’ e di cui Mercurio in Scorpione detiene il comando operativo. Il glifo dello Scorpione ci illustra che possiamo uscire allo scoperto solo dopo aver purificato la triade dei corpi fisico mentale ed emotivo, per riapparire alla luce rinnovati e totalmente liberi da vecchi fardelli.

Così Lisa Morpurgo descrive lo Scorpione “Il gusto della morte, l’idea del rito iniziatico che, attraverso la discesa al tartaro consente di riemergere dall’altra parte, è veramente il passaggio dallo Zodiaco A allo Zodiaco B. Lo Scorpione sa che dall’altra parte c‘è il Sole, non solo un Sole che è un recupero di primato, ma un Sole d’acqua che nasce dal Cancro e che lì viene esaltato. C’è quindi questo gusto scorpionico del sotterraneo che significa entrare in una profondità per riemergere…”

https://www.laurabottagisio.com/it/segni-zodiacali/scorpione/

 Il Caduceo, simbolo di cui si veste Mercurio in questa sede, simboleggia in senso lato l’enigma della complessità umana e delle sue infinite possibilità di sviluppo e di rinascita. Il tabù della morte non permette alla forza rigenerativa del Mercurio scorpionico di trasmutarci e trasfigurarci interiormente. Rimanendo sotto l’orizzonte nel mondo della Forma, ci attiviamo per una trasfigurazione corporale indotta da un mediatore esterno. La chirurgia plastica ed estetica è un intervento esterno che va a rimodellare l’involucro in cui ‘abitiamo’, l’abito che indossiamo dal momento del nostro primo respiro, punto zero di cui abbiamo assoluta certezza, fino al momento dell’ultimo respiro, punto X di cui con altrettanta certezza non ne conosciamo il dove né il quando. I due mondi interno ed esterno, per il nostro benessere psicofisico necessitano di trovare un punto d’incontro a metà strada.

Quando la porta dello Scorpione non viene aperta, e non si considera quindi che il passare dei giorni accorcia la vita terrena, la simbologia si schiude nell’opposto Toro segno dell’immagine di sé e di come si desidera apparire. Ecco il suo input biologico secondo Lisa Morpurgo “Il Toro dice ‘non m’interessa l’io ma m’interessa mantenerlo in vita’, questo interesse per la vita è avulso dall’io, ossia il Sole in Toro non c’è, anzi è al quadrato del Sole in Leone…” https://www.laurabottagisio.com/it/segni-zodiacali/toro/

In questo caso si tratta dunque di un voler restare giovani senza pagare il pegno dell’invecchiamento e decadimento della forma, mantenendo silente Saturno in trasparenza e non ossequiandolo come un processo acquisitivo di maturità e saggezza.  Mercurio-Gemelli si blocca in una pseudo-gioventù, Mercurio-Vergine crea il fermo-immagine cristallizzandone la forma poiché non si appropria della funzione trasformativa del suo successivo passaggio in Scorpione.

A Mercurio nonostante la sua mobilità e curiosità, manca la spinta primigenia. Nelle sue quattro sedi non è ospitato da nessun segno di Fuoco, elemento che dei quattro (fuoco aria acqua terra) è catalizzatore dell’inizio di ogni nuova esperienza, è scintilla attivatrice di ogni divenire. Il compito di Mercurio è farsi carico di interpretare e ritrasmettere i segnali e le informazioni che il Sole gli invia, apportando il suo contributo e modificandone a volte l’intenzione. Il Sole, nel suo percorso regolare e continuo dà vita e sostanza al divenire demandando a Mercurio il compito di ritmarlo e diversificarne la forma. Se Mercurio si blocca in questa sua funzione, l’orologio del tempo si ferma e la trasformazione non può avvenire perché non accettata nella sua totalità come processo naturale e inevitabile.

Ho iniziato l’analisi di Mercurio e delle sue sedi in due gruppi, il primo di chirurghi che operano nell’ambito della chirurgia plastica e il secondo di coloro che ne usufruiscono. In entrambi vi è un’esuberante presenza di aspetti che contraddistinguono il pianeta come forza e stimolo necessario per trovare soluzione nell’eventuale conflitto con ‘lo scorrere del tempo’. I gruppi rappresentano le due facce di una stessa medaglia, la domanda e l’offerta e, per la legge di risonanza e di attrazione, hanno le stesse dinamiche planetarie che abbiamo trattato finora.

Nel gruppo dei fruitori ho scelto dei casi limite, specchio di questo tempo materialista, sono persone divenute famose per aver distrutto il proprio corpo originale e sostituito con un altro completamente ricostruito grazie alla chirurgia plastica. Quanto si discosta in questo caso l’apparenza dall’essenza?
1TN Mauricio Caio Galdi 12 agosto 1988 – 2TN Justin Jedica 11 agosto 1980  – 3TN Angelica Kenova 11 luglio 1988 – 4TN Pixee Fox 20 maggio 1990   4 Temi Natali

 Il tassello che unisce, o divide, le nostre due polarità interna ed esterna, è costituito da quanto sia più o meno ingannevole l’immagine che si vuole dare di sé stessi in rapporto all’archetipo interiore che in noi abita, ovverossia quanto si discosti l’apparenza dall’essenza. Del tutto contro natura è l’atteggiamento di chi vuole apparire e vivere in una forma fisica diversa da quella in cui è nato. Emblematici sono i casi di alcuni che si sottopongono a innumerevoli operazioni di chirurgia plastica pur d’incarnare la famosa bambola Barbie o il fidanzato Ken, finti miti di perfezione fisica che il mondo moderno, come un ingannevole illusionista sempre pronto ad esaltare principalmente la forma piuttosto che la sostanza, alimenta instillando fallaci obiettivi. È l’illusione di chiudersi in una forma prestabilita (saturno) e non lasciarla schiudersi e divenire (urano e nettuno). Nei temi natali che ho osservato e che spaziano dal 1980 al 1994, questo complesso rapporto tra Saturno Urano e Nettuno si interfaccia con un’estrema difficoltà a trovare la propria identità nel mondo reale, descritta dai pianeti veloci che spesso sono presenti in Cancro, soprattutto Venere e Marte.

Nella croce dei segni cardinali, che parla di Identità, il segno del Cancro rappresenta la fase intrauterina in cui l’essere assume una forma che gli servirà per entrare nella realtà materiale e vivere la sua esperienza terrena. Nei nove mesi di gravidanza il futuro nascituro (mercurio in trasparenza) riceve anche le memorie della specie e della sua stessa stirpe, che ovviamente si fissano nel suo patrimonio genetico in formazione conferendogli il limite della sua impronta specifica. Così insegna Lisa Morpurgo: “Il Cancro dice ‘io posso essere la base di qualcosa di diverso’ e in questa operazione è ampiamente aiutato dalla Luna che come vi ho detto è riassuntiva del tempo, è la fulmineità della contemporaneità, riuscendo però a riassumere il tempo e ad avere in sé la carica dei ricordi del divenire cosmico. Quindi la Luna ha questa funzione della memoria importantissima per la base del Sole dall’altra parte...”  (www.laurabottagisio.com/it/segni-zodiacali/cancro ).
Nel caso di queste persone sembra sia venuta a mancare l’identificazione con tale impronta, lasciando alla personalità lo spazio vuoto per essere riempito da un’identità artificiale acquisita dall’esterno e non più dall’interno. Sostanza e Apparenza sembrano non dialogare e avere due vie diverse di evoluzione. Qui Urano riveste il ruolo di strumento privilegiato per permettere questa mutazione che diventa sempre più ‘plastificata’. Sono persone che per trasformare completamente la fisicità, si sottopongono a decine e decine di interventi, una moderna tortura voluta e desiderata per raggiungere lo scopo di avere un contenitore… senza contenuto! Gli Archetipi planetari in questo caso non possono fare altro che limitare la loro azione al ristretto palcoscenico imposto da un desiderio di bellezza malato. A Giove viene imposto di acquisire il denaro necessario che viene scambiato per nutrimento dell’anima, a Mercurio viene richiesto di fermare l’orologio al tempo adolescenziale per rimanere sintonizzati su un’eterna ma illusoria giovinezza.

Nel mondo dell’apparenza sta sempre più prendendo piede la pratica del ‘ritocchino’. Se prima il fenimeno era circoscritto alle star e all’ambiente dello spettacolo, ora si sta diffondendo a macchia d’olio anche tra i ‘comuni mortali’. Usufruire della chirurgia plastica per esorcizzare il passaggio a un diverso stato dell’essere, sia esso l’andare oltre il velo che separa il visibile dall’invisibile, oppue l’aprirsi un varco nello spazio interiore per accedere ai propri talenti ancora inespressi, richiede comunque un percorso psicologico poichè tutte le modificazioni corporee importanti incidono sulla psiche. Corpo mente e anima formano una triade che necessita di venire risvegliata in tutte e tre le sue manifestazioni.

5TN noto chirurgo contemporaneo nato il 20 aprile 1955

Nel gruppo dei medici presento un chirurgo plastico considerato tra i 100 migliori del mondo. Nato nel periodo di ricostruzione del dopoguerra, è protagonista del boom economico che ne è seguito in cui il consumismo ha velocemente sostituito la povertà e il senso di precarietà degli anni precedenti. I simboli astrologici, che veicolano il messaggio degli Archetipi, pian piano si trasformano nel tessuto sociale e si adattano alla  nuova realtà materialista e fisica che tende a negare sempre di più la parte sottile e metafisica. Così Plutone diventa seduttivo e si incarica di rappresentare il ruolo di manipolatore della forma, più facile da modificare che non la sostanza che invece respira in uno spazio inconsistente e informe agli occhi fisici. L’era del materialismo porta in evidenza ciò che appare rispetto a ciò che è. Lo scopo di essere nati in questo tempo sembra essere quello di sintonizzare le nostre due parti, interna ed esterna, in modo da renderci consapevoli di entrambe le dimensioni che vibrano a differenti frequenze. Materiale e immateriale coesistono nello stesso tempo ma in spazi differenti.
Cos’ parlano di lui: “chirurgo di tutti ma non per tutti, consigliere e amico delle donne, opera solo chi capisce che la chirurgia estetica va saputa ‘indossare’, che un ritocco deve esaltare prima l’anima e poi il corpo. Non tecnicismo astratto ma valorizzazione del concetto di fascino e seduzione.” Con questa affermazione saltiamo a pie’ pari nella tematica dello Scorpione, che nel tema natale di questo chirurgo si arricchisce di mille suggerimenti e sfumature grazie all’apporto della delicatezza di Venere in Pesci e della sostanziosa congiunzione Giove Urano in Cancro che inonda con la sua forza risolutrice la possibilità di rendere sinuoso e fluido il concetto di bellezza femminile, contrapponendosi ad una macchinosa strategia di spasmodica ricerca di identità, che la stessa congiunzione Giove Urano intensifica con il quadrato a Sole Mercurio e Nettuno in Bilancia. Plutone in Leone gloriosamente incorona Sole e Mercurio e opera per sottomettere alla sua azione Marte in Gemelli che, isolato, forse non riuscirebbe a dare ritmo alla vita, sclerotizzando lo stesso Mercurio bloccato da Urano e Nettuno in un’eterna giovinezza senza evoluzione. Al contrario, la forma è trascesa, i segni di Terra che alla creazione della forma generalmente tanto si attivano, non ospitano nessun pianeta, ed è così che la fisicità sfugge alle leggi del deterioramento mantenendo un contatto diretto con l’armonia interiore, invisibile agli occhi.

6TN Brigitte Bardot 28 settembre 1934 Parigi

Sono pochi gli attori o le attrici che non hanno ricorso al bisturi per fermare i segni del tempo, una fra tutte la mitica Brigitte Bardot. Il suo grafico presenta tutti gli elementi considerati, è un tema natale impegnativo da vivere e viene da pensare come mai una delle icone della sessualità femminile del Novecento non abbia sentito la necessità di sottoporsi ad alcun ritocco per superare l’inesorabile fluire del tempo, e presentarsi invece nella sua veste naturale di raggiante ottantenne. Alchimia trasmutatrice di Plutone in ottava che, sebbene leso, ha trovato l’accesso all’inesauribile forza vitale insita in ognuno di noi?  Il volto di BB segnato dalle rughe appare affascinante ed emana vitalità, e questo ci invita ad un’ultima considerazione, che è quella che mi ha dato ispirazione per questo lavoro.

 “Il mito dell’eterna giovinezza è ancora presente tra noi. Poco importa che oggi si riguardino con scetticismo e ironia le ricerche degli alchimisti dei secoli passati. L’idea di fondo dell’alchimia si basava sulla trasmutazione dei metalli e sul rinvenimento di una sostanza (pietra filosofale, santo Graal, acqua aurea, elisir di lunga vita ecc.) capace di mutare il piombo in oro e, fuori di metafora, in grado di prolungare la vita, guadagnare l’eterna giovinezza e persino l’immortalità. Nobilitava il tutto un’impostazione ermetica di quest’arte, intesa come trasfigurazione dell’anima e capacità di trasformare se stessi da pietra grezza in pietra filosofale, dall’oscuro metallo plumbeo della condizione umana all’oro splendente in cui possiamo mutarci, rettificando noi stessi in virtù della scintilla divina che è in noi”

citazione dal post Alchimia, un saggio di Gioele Magaldi

…e per finire, un pensiero di Omraam Mikhael Aivanhov:
«La legge del tempo è implacabile, nulla le resiste. E così come si è costretti a constatare che un edificio invecchia e ha bisogno di essere riparato, la stessa constatazione vale anche per l’essere umano: il nostro edificio (noi stessi) deve essere rinnovato, ringiovanito, illuminato, ossia ricostruito su nuove basi e con nuovi materiali.
Direte: «Ma come possiamo ricostruire il nostro corpo?». Ovviamente non si tratta di ricostruire e nemmeno di ringiovanire il corpo fisico, poiché non si può impedire che invecchi, ma l’invecchiamento deve essere compensato dall’edificazione del corpo spirituale, la cui materia inalterabile si trova molto in alto, nei piani sottili. Tramite la meditazione e la contemplazione, possiamo attirare le particelle di quella materia e introdurle in noi per costruirci un nuovo corpo, un corpo spirituale, il “corpo di gloria”. È ciò che voleva dire san Paolo quando parlava del vecchio Adamo che deve rinascere in Cristo.»

LAURA  BOTTAGISIO

 

Laura Bottagisio

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