L’ELEMENTO TERRA

Terra, Pianeta Terra, Terra Madre. Parlare dell’elemento terra significa evocare il nostro Pianeta poiché essi vibrano della stessa identica essenza uno compenetrandosi nell’altro.
Dei quattro elementi la terra è quello più denso, corposo, materico, la sua funzione è quella appunto di addensare l’energia e renderla talmente coesa da darle la possibilità di evolvere secondo i principi della tridimensionalità che sottostanno ad un divenire spazio-temporale dettato dai cicli circadiani, che prevedono cioè  l’alternarsi di luce e di buio secondo la precisa ciclicità del movimento di rotazione terrestre.
Ogni cosa sulla Terra entra in manifestazione secondo questi ritmi, ogni essere vive seguendo le fasi luce/buio a cui costantemente è sottoposto. Così avviene anche in ogni nostra funzione corporea, dalla produzione e  rilascio dei vari tipi di ormoni alla differenza di temperatura corporea, dall’attività degli enzimi alla pressione del sangue.  Il nostro corpo fisico è quindi parte integrante della realtà terrena e dell’attività soli/lunare che la gestisce, esso è inoltre composto degli stessi sali minerali di cui  è costituita la Terra, così come è identica l’alta percentuale di acqua presente in entrambi, e proprio l’acqua, che racchiude tutti i segreti della vita, porta in sé tutta la storia del nostro pianeta e dell’umanità.

 

In questa simbiosi perfetta è racchiuso il segreto dell’ esistenza dell’essere umano, la terra concretizza quindi tutto ciò che dai piani sottili si immette in questa realtà. Ogni cosa subisce l’indispensabile processo di trasformazione e ha il suo avvio dall’elemento fuoco, viene elaborata dall’elemento aria, purificata nella sua forma dall’elemento acqua e poi resa manifesta dall’elemento terra che la partorisce.
Senza l’elemento terra noi non potremmo operare attraverso il veicolo fisico né dare forma tangibile all’essenza primordiale che è sempre alla ricerca di una sua originale identità materica.
La terra edifica, mattone dopo mattone, cellula dopo cellula, la struttura nella quale si deve adagiare e poi crescere un’essenza di vita, una scintilla divina proveniente dal cosmo ma intrinsecamente legata ai quattro elementi poiché tutti li contiene. In questo eterno Gioco l’elemento terra compone  la forma aggregando gli elementi secondo la matrice originale che determina le linee energetiche su cui la forma si viene quindi a creare.
Nei solidi platonici l’elemento terra è rappresentato dal cubo. È la forma geometrica che più di tutte ci dà un senso di solidità, di appartenenza, di incorporazione e, a livello psicologico, di sicurezza poiché nel cubo possiamo rivedere la stessa radice  simbolica delle quattro mura della nostra casa, protezione e rifugio della nostra dimensione corporale. La nostra dimora è un tutt’uno con la Terra poiché affonda nel terreno su cui è costruita e se solide sono le fondamenta essa non crollerà, così come noi che, se ben ancorati nella nostra forma fisica, meglio possiamo sostenere il nostro giro di  giostra, accettando la realtà terrena come una grande opportunità evolutiva.
Per ancorarci e solidificarci in quanto anima in una forma fisica, identificandosi poi in essa, occorrono gli alimenti, sali, metalli, vitamine, tutto ciò che la Terra produce per il nostro sostentamento. Nella nostra realtà umana quindi, l’elemento terra non può che identificarsi con la Terra stessa, nostra Madre, da cui siamo partoriti e poi nutriti come esseri terreni.

Triade dei segni di Terra: Toro  –  Vergine  –  Capricorno
Nella sequenza zodiacale l’elemento terra si colloca sempre dopo l’elemento fuoco e prima dell’elemento aria. Molto significativa è questa sua posizione poiché può concretizzare la spinta vitale del fuoco, ma non troppo da cristallizzare e immobilizzare il fluire, dato che l’aria che la segue ha lo scopo di alleggerire e volatilizzare.
Dalle verdeggianti e fertili pianure legate al segno del Toro, attraverso le colline di natura verginea fino alle cime di alte montagne incontaminate  e coperte di neve che il Capricorno raggiunge, la triade dei segni di terra ci descrive il nostro cammino verso la ‘terra promessa’,  una terra che è dentro di noi.  Questa triade concerne la vita nella sua  dimensione più temporale legata alle fasi in cui la Natura richiama ad antichi valori.
È dal grembo caldo e accogliente della terra del Toro dove le radici si affondano che la Natura coglie il suo primo nutrimento per poter poi apparire nei suoi più sgargianti colori e lasciarsi ammirare nel suo rinnovato splendore, fresca dei nuovi profumi inebrianti che accendono i sensi.  Il Toro è la Madre che nutre tutte le sue creature senza condizioni,  ed è il Femminile che accoglie e che cerca il piacere, qui il piacere del dono è spontaneo e lascia fluire l’affetto e l’amore.
Diversa è la terra verginea che deve prepararsi ad essere nuovamente fecondata dal seme e ripresentarsi quindi vergine per un nuovo ciclo di vita. Essa si pone in aspettativa e con lei il tempo sembra subire un rallentamento, una stasi. La sua fase di preparazione diventa costante operosità nel mantenersi integra per l’incontro futuro.
La terra del Capricorno è invece già stata ormai fecondata e in lei il seme sembra dormire, ma il suo accrescimento avviene invece all’interno, alla luce di un fuoco interiore che lo alimenta e che veglia su di lui.
Se le caratteristiche di questo elemento sono coesione, solidità, costruttività, conservazione, in eccesso esse producono cristallizzazione, immobilità, attaccamento. Lo possiamo ben constatare quando pensieri pesanti che riempiono costantemente la mente possono avere come conseguenza la produzione di calcoli, cisti, tumori.   Quando invece questo elemento non è in equilibrio perché mancante, sopraggiungono patologie legate ad un problematico rapporto con il cibo, forme di bulimia o anoressia, difficoltà quindi a rapportarsi con la propria fisicità.
Interessante è invece ritrovare nella triade dei segni di terra il percorso del calcio, quel minerale di cui è composto in misura maggiore il nostro scheletro che, in quanto struttura portante della nostra fisicità, è simbolicamente collegato alla terra. La tiroide e le paratiroidi attribuite al segno del Toro mantengono l’equilibrio della concentrazione del fosforo e del calcio nelle ossa.
L’ormone secreto dalle paratiroidi stimola l’assorbimento del calcio da parte dell’intestino, attribuito alla Vergine, che viene poi immagazzinato e in parte utilizzato dalle ossa, attribuite al Capricorno. L’essere umano cresce e sviluppa la sua coscienza grazie alla postura eretta sostenuta dallo scheletro, struttura portante della nostra fisicità.
Il pianeta che più di tutti è affine all’elemento terra è Saturno, poderoso e corposo che per risonanza stabilisce il suo legame energetico con il piombo, minerale dal peso specifico ragguardevole che lo rende decisamente pesante. Saturno è il pianeta che governa il Capricorno, l’ultimo segno di terra e sintesi finale di tale elemento poiché stabilisce nella sua essenza  l’indissolubilità del legame tra ciò che è materia e ciò che materia non è. Ultimo dei sette pianeti sacri, esso è dunque il Guardiano della prima di innumerevoli soglie che si frappongono tra noi e la nostra Fonte Originaria a cui perennemente tendiamo per abbeverarci e bagnarci di nuovo nella sua  acqua cristallina.
Dalla terra fertile del Toro. accogliente utero che partorisce ogni creatura, attraverso la terra della Vergine  che grazie alla diversificazione del regno vegetale offre ogni tipo di alimento, si giunge alla terra montuosa del Capricorno che avvicina sempre di più al Cielo e diviene Montagna Sacra.
L’Utero-Caverna e la Montagna  sono due antichissimi simboli per designare lo stretto, strettissimo rapporto che intercorre tra la dimensione terrestre e la dimensione celeste. Se la caverna rappresenta il luogo buio, nascosto e misterioso che dà origine ad ogni cosa e concede l’iniziazione terrestre, la montagna, imponente nella sua assialità, focalizza e concentra le forze del cosmo avviando ad un’iniziazione celeste, Mosè riceve le Tavole della Legge su un monte così come su un monte avviene la trasfigurazione di Gesù.
Questi due racconti biblici hanno un grande valore simbolico, oltre che naturalmente storico, e possono essere letti secondo una temporalità che li vede presenti su una stessa onda del tempo, uno strettamente connesso all’altro come momenti salienti di uno stesso processo evolutivo, un divenire che anche in noi può fluire e prendere forma nella nostra specificità eterica e materica. Il Monte di Mosè catalizza le forze celesti che si imprimono sulle due tavole di pietra, la Parola è poi portata agli uomini, diventa suono ed entra a far parte così della vita terrena, viene digerita, assimilata, metabolizzata e assume forma attraverso le azioni quotidiane, penetra nell’uomo e nell’utero della Terra. Attraverso poi la trasfigurazione, Gesù mette in atto l’inverso movimento dell’onda che in un’ascensione dalla terra conduce al cielo per dare inizio poi ad un nuovo processo evolutivo.
Ognuno di noi, nella sua espressione originale, con modalità e percorsi diversi, può giungere dentro se stesso alla sua ‘terra promessa’ e da lì riallacciarsi al disegno divino in tutta coscienza poiché noi siamo quella caverna e quella montagna.
LB

 

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Laura Bottagisio

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