La Quintessenza

LA QUINTESSENZA
Per gli alchimisti è la parte più pura delle cose ottenuta dopo cinque distillazioni; in senso figurato descrive la natura intima e profonda delle cose e la loro perfetta espressione, mentre nella filosofia rappresenta l’etere, il quinto elemento, quella sostanza di cui tutte le cose sono imbevute, dalla quale e grazie alla quale prendono vita.
Non è facile appropriarsi di questo elemento poiché esso non ha forma, non può essere quantificato, né descritto, ma può essere considerato invece come il risultato dell’equilibrato divenire dei quattro elementi fuoco, aria, terra, acqua, processo fondamentale che trasforma incessantemente il valore energetico e vibrazionale di ogni cosa esistente. Sia il mondo visibile sia il mondo invisibile soggiace a questo divenire che procede secondo leggi universali e che impregna del suo movimento l’eterna ruota della Vita. Tutto diviene in un costante e infinito mutare in cui forma e sostanza intimamente si compenetrano e ad ogni momento cambiano il loro vestito per potersi adattare così alla trasformazione di cui la Vita si serve per perpetuare se stessa nel suo continuo, spiraliforme movimento evolutivo.
Il processo di trasformazione attraverso gli elementi racchiude in sé vari percorsi secondo il punto di partenza e di arrivo, e poiché le caratteristiche di ogni elemento non sono disgiunte dalla nostra realtà ma al contrario la compongono, ogni tappa racchiude l’acquisizione di un’esperienza, tale da indurre una trasformazione in noi e fuori di noi, nel nostro mondo interiore ed esteriore. Modificandoci all’interno, modifichiamo l’intorno e viceversa, diventa allora importante imparare a mantenere l’Equilibrio poiché esso non è altro che il raggiungimento di quello stato di perfetta sintonia con il continuo mutamento, l’acquisizione di uno stato dell’essere che costantemente dimora, appunto, nella Quintessenza.
La sequenza che aggrega e disgrega la materia secondo un principio universale è quella che mette in successione gli elementi secondo la loro densità, fuoco/aria/acqua/terra per aggregare, terra/acqua/aria/fuoco per dissolvere, è il ‘solve et coagula’ degli alchimisti.
Dal fuoco, esplosione della scintilla primigenia, si sono formati i gas  che condensandosi prima in acqua e poi in materia più pesante, hanno creato mondi, galassie, stelle, pianeti, e così è anche il viaggio dell’anima quando decide di incarnarsi e assumere un veicolo  fisico, dal fuoco del concepimento attraverso i vari stadi si forma il corpo mentale, emotivo, fisico.
Nella ruota zodiacale i quattro elementi si presentano in una successione differente, ripetuta per tre volte identica che simbolicamente descrive le fasi del ciclo grazie al quale l’energia si rende visibile, tangibile, portandosi in manifestazione per poi dissolversi nell’invisibile e assumere un’altra identità secondo una diversa sequenza ciclica degli elementi. I dodici segni, dall’Ariete ai Pesci, sono le dodici tappe fondamentali da percorrere in questa nostra realtà terrena dove l’energia vibra sincronicamente sui tre diversi piani, fisico, mentale, spirituale.
La sequenza astrologica fuoco/terra/aria/acqua rappresenta dunque la matrice, il modello,  su cui si ancora l’energia per poter esprimere se stessa in una forma fisica. Il fuoco imprime all’energia un moto di vitalità e desiderio capace di irrompere con la forza ignea che lo caratterizza e dare inizio ad una nuova forma di vita, a una nuova situazione, ad una nuova ‘entità’. L’elemento fuoco non si cura delle conseguenze, ha solo necessità di espandersi, di accendere, di aprire una nuova strada che conduca ad un nuovo divenire, è dunque il nostro fuoco che vibra  quando un desiderio si fa vivo dentro di noi e ci induce a cambiare anche a costo di rivoluzionare la nostra vita.
Questo nuovo impeto vitale necessita poi di ‘inscatolarsi’ in una forma, di prendere una qualche sembianza e cristallizzarsi per non disperdersi ed è grazie all’elemento terra che questo avviene, il fuoco si compenetra con la terra che prende vita e inizia il suo programma di crescita, attraverso le nostre scelte mettiamo radici, ci ancoriamo sempre di più e costruiamo la nostra realtà.
Per poter poi svilupparsi e non cadere nell’immobilismo di una struttura statica prefissata, la nuova ‘entità’ che ha ormai assunto una forma precisa, richiama a sé l’elemento aria che crea movimento, contatti, comunicazione. Infine appare l’elemento acqua che rende la nuova ‘entità’ capace di amalgamarsi con il tutto.
Ogni cosa che entra a far parte del mondo manifesto procede secondo questa precisa ciclicità e, invertendo la sequenza, dal mondo manifesto se ne esce.

I quattro elementi sono legati ai quattro regni, minerale (terra), vegetale (acqua), animale (aria) e umano (fuoco), così come ai quattro evangelisti, alle quattro stagioni e ai quattro punti cardinali. Anche nel cosmo questo modello si riproduce, le quattro grandi stelle, Antares, Aldebaran, Regolo e Fomalhaut venivano considerate dagli antichi come i guardiani dei solstizi e degli equinozi, poste ai quattro angoli del Cielo e per questo definite le Quattro Stelle Regali. Esse appartengono a quattro grandi costellazioni, Toro, Scorpione, Leone e l’antico Aquario, che diventando segni zodiacali, nella loro simbologia ci descrivono quella definita la croce fissa come la croce del desiderio e dell’incarnazione.
I quattro elementi sono dunque i pilastri su cui si costruisce ogni tipo di struttura, e girando attorno ad un perno centrale producono il movimento della vita.

Ma allora, cos’è il quinto elemento?

Secondo gli studi di Platone l’essenza di ognuno dei cinque elementi vibra con una specifica forma solida.
Il fuoco è affine al tetraedro, la forma piramidale composta da quattro triangoli equilateri; la terra è rappresentata dal cubo formato da sei quadrati; l’aria vibra all’unisono con la forma dell’ottaedro composto da otto triangoli equilateri; l’acqua è legata all’icosaedro fatto di venti triangoli equilateri ed infine vi è l’etere, la quintessenza, lo spirito, affine al dodecaedro, solido regolare composto da dodici pentagoni. Ognuno di questi solidi ha una sua storia, una sua simbologia che riflette una precisa essenza e allo stesso tempo delinea un percorso evolutivo, tutto ciò è ben risaputo nella geometria sacra. Il fatto interessante è che nel pentagono, la forma geometrica delle dodici facce che compongono del dodecaedro, si inscrive una perfetta stella a cinque punte, simbolo del femminile, ma soprattutto dell’uomo in evoluzione. L’uomo di Vitruvio disegnato in questa stella, ripreso poi da Leonardo da Vinci, è l’emblema perfetto dell’uomo risvegliato nella sua coscienza,  consapevole della propria identità celeste ma in stretto contatto con la sua parte più terrena e fisica, capace di trasmutare e trasmutarsi, costantemente  desideroso di forgiare se stesso per divenire un’opera d’arte vivente di cui è contemporaneamente anche il creatore.
Il quinto elemento è quindi il risultato dell’avvenuta simbiosi dei quattro elementi in un’unica essenza, la Quintessenza, e per arrivare a comprendere che cosa sia la Quinta Essenza che tutto ingloba, bisogna comprendere che cosa siano i sensi, quelli profondi, quelli a cui non siamo abituati a chiedere aiuto. Il quinto elemento permette in noi il rilascio e poi la trasmutazione di  quel DNA che ancora non viene utilizzato, ma prima di tutto è ciò che permette un nostro interiore allineamento con quell’onda d’amore che collega Cielo e Terra, un’onda che tanto assomiglia ad un serpente in movimento. Il serpente, antichissimo simbolo di evoluzione, è la forza della Madre Terra che incontra la forza del Padre Cielo in un continuo scambio e vicendevole ricongiungimento. Dentro di noi la forza del serpente-kundalini, attraverso il midollo spinale, collega i nostri chakra di terra con quelli di cielo producendo quell’esplosione energetica che tutto purifica, tutto trasmuta e che conduce all’evoluzione del nostro essere più profondo. Ed è l’amore ciò che conduce alla Quintessenza, l’amore è il collante che tiene uniti i mondi, gli universi, che ci tiene uniti gli uni agli altri, che permette di porsi in uno stato di creativa accettazione e costruttivo coinvolgimento alla vita.
LB

 

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Laura Bottagisio

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